“Città Novecento”, al cinema il docu-film sullo sviluppo delle città italiane. Partendo da Colleferro

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I villaggi operai liberty di Crespi d’Adda e la Valdagno di Marzotto, la Città Nuova di Sant’Elia, le città razionaliste del periodo fascista di bonifica, i quartieri romani EUR, Cinecittà e Tor Sapienza. Tutte queste piccole realtà urbane sono accomunate dall’essere “Città di Fondazione”, nuclei abitativi nati non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico definito, (di solito realizzato in tempi brevi).
E sono il fulcro di “Città Novecento”, docufilm (di produzione Filmedea, curata da Dario Biello) e vero viaggio tra il lavoro e l’innovazione tra i secoli XIX e XX°, che sbarca al cinema da lunedì 14 marzo.
Questo progetto ha coinvolto, dopo lunghe attività di ricerca e divulgazione su scala nazionale, studiosi, istituzioni, Università e artisti, dal filosofo Massimo Cacciari agli storici Emilio Gentile, Marzia Marandola e Claudia Conforti, passando per il critico Luigi Prestinenza Puglisi, il professore di Architettura Maurizio Morandi, l’ambasciatore Giorgio Novello e lo scrittore Antonio Pennacchi. Queste personalità hanno contribuito, a vario titolo, a costruire lo storytelling che approfondisce più di un secolo di progresso e sviluppo di molte città italiane.
Il primo episodio, presentato alla 16ª edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, si concentra su Colleferro, città-fabbrica dell’hinterland romano, progettata attorno all’industria Bombrini Parodi Delfino, sorta nel 1912 nel comune laziale. Viene approfondita la sua trasformazione nel corso del secolo da villaggio Operaio che, grazie all’innovazione tecnologica e ad un rapporto sempre più stretto tra industria e centro abitato, si rigenera diventando quella che è oggi, Capitale Europea dello Spazio 2022 e sede dell’headquarter di Avio, leader europeo nel settore aerospaziale. La genesi di questo docufilm si è intrecciata con la realizzazione di “Spazio Colleferro”, progetto di restauro e allestimento dell’Istituto Professionale progettato da Riccardo Morandi (ingegnere dell’omonimo Ponte della tragedia di Genova) che diventerà centro di documentazione, biblioteca e museo della città con la narrazione che il docufilm approfondisce.
Città Novecento segue uno sviluppo progettuale che si incardina in 3 linee narrative: la prima è quella della fiction, con la ricostruzione visiva storica affidata a Pierluigi Ferrandini e la narrazione dell’attore Alessandro Haber, la seconda linea è invece quella di inedite immagini di archivio. La terza è incentrata su approfondimenti con il contributo di tutti gli esperti sopracitati.
Attraversando le guerre per aprire il capitolo della ricostruzione, il docufilm approfondisce la stagione dei piani INA Casa, i progetti di nuovi quartieri per l’Italia del boom economico e le Città Aziendali, in cui i più grandi architetti dell’epoca d’oro della progettazione italiana si misureranno, tra tutti la Ivrea di Adriano Olivetti, Metanopoli e i Villaggi ENI di Enrico Mattei, fino agli anni ’80 con la Milano 2 di Silvio Berlusconi.