Expo, a Dubai il metaverso made in Italy per l’addestramento industriale: in campo Lef e Mare Digital

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All’Expo 2020 di Dubai, il tema portante del Padiglione Italia è “La bellezza che unisce le persone”: espressione delle abilità, dell’ingegno e della creatività degli Italiani. Il luogo ideale per ospitare il primo addestramento industriale svolto interamente nel metaverso made in Italy. Grazie alla collaborazione tra LEF – Lean Experience Factory e Mare Group, già da tempo, le procedure di addestramento integrano postazioni tradizionali e ricostruzioni virtuali, ma quello che è successo a Dubai è una novità assoluta.

Due utenti distanti 4500 km si sono incontrati di fronte alla stessa postazione di lavoro: un luogo virtuale che riproduce esattamente quella reale, ma che si trova nel metaverso. Qui hanno assemblato insieme un motore elettrico, collaborando a mani libere, senza guanti o controller, passandosi oggetti, utilizzando strumenti o scambiandosi indicazioni proprio come farebbero se lavorassero sulla linea di produzione. Altrettanto stupefacente la virtualizzazione in tempo reale di oggetti fisici: il movimento di un carrello in Friuli è stato replicato istantaneamente nel metaverso per essere visto dall’utente a Dubai.

L’evento rappresenta il consolidamento della partnership tra LEF – Lean Experience Factory e Mare Digital, la business unit di Mare Group dedicata alle tecnologie digitali e alla extended reality.

“Abbiamo trasportato il concetto di videoconferenza, noto a tutti, nel nostro metaverso: un ambiente ottimizzato per l’addestramento industriale, frutto di anni di ricerca nell’extended reality – spiega Giovanni Caturano, direttore dell’Innovazione di Mare Group – Qui è possibile simulare procedure e verificare l’apprendimento senza la necessità di indossare guanti o usare controller, né di avere abilità da programmatore. Un modo intuitivo e naturale di operare che riproduce minuziosamente quello che si farebbe alla postazione di lavoro vera e propria, con il vantaggio di non avere effetti negativi in caso di errore”.

“Il processo di ibridazione tra mondo fisico e virtuale iniziato una quarantina di anni fa – commenta Marco Olivotto, Direttore Generale di LEF – attraversa una fase importante della sua storia: il metaverso, infatti, è un ambiente di lavoro ottimale in cui l’alto tasso collaborativo e l’unicità dell’ambiente marcano una differenza sostanziale rispetto al passato. Sfrutteremo al massimo il valore di quest’esperienza – ha detto ancora Olivotto – sviluppando nuovi modelli formativi. Il nostro obiettivo è che diventi, nel tempo, l’alternativa a ecosistemi formativi totalmente fisici o digitali”.