Francia, è italiano il presidente dell’Organo degli esperti mondiali Unesco

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In foto Pier Luigi Petrillo

L’italiano Pier Luigi Petrillo, 46 anni, è stato eletto all’unanimità presidente dell’Organo degli esperti mondiali della Convenzione Unesco per il patrimonio culturale immateriale. È la prima volta che un italiano viene nominato presidente di questo organismo costituito nel 2003 per valutare le candidature a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco provenienti da tutto il mondo.

L’Organo di esperti mondiali (chiamato Evaluation Body) è composto da sei esperti in rappresentanza degli Stati di tutto il mondo. Oltre alla nomina di Petrillo a presidente, oggi sono stati nominati il vice presidente dell’organo Nahla Emam (Egitto) e il rapporteur Kirk Yeo (Singapore); gli altri componenti dell’organo provengono da Burkina Faso, Messico e Belize.

Petrillo, che è professore di diritto comparato all’Università Unitelma Sapienza e alla Luiss Guido Carli di Roma, è stato l’autore di numerosi dossier di candidatura all’Unesco, dalle Dolomiti alle Isole Eolie, dalla Dieta Mediterraena all’arte dei pizzaiuoli napoletani, dalla transumanza allo zibibbo di Pantelleria fino alle tecniche dei muretti a secco, contribuendo anche alle candidature dei paesaggi vitivinicoli di Conegliano e Valdobbiadenne e delle Langhe-Roero e Monferrato.

Petrillo era stato eletto componente dell’organo di esperti mondiali, per iniziativa del ministero degli Esteri italiano, nel dicembre 2018. A febbraio 2021 era stato eletto Vice Presidente dell’organo. Oggi l’elezione, all’unanimità, a presidente. Petrillo resterà in carica fino a dicembre 2022 e lavorerà a titolo gratuito.

Quest’anno l’organo di esperti mondiali presieduto da Petrillo dovrà valutare 60 candidature tra cui l’arte del the tradizionale presentata dalla Cina, le tecniche di produzione del rum di Cuba, la coltivazione del caffè in Arabia Saudita, la coltivazione della palma da dattero presentato da numerosi paesi tra cui l’Iraq, la Palestina e il Marocco, la coltivazione della seta in Afghanistan, il festival della birra in Francia e Andorra, la cultura del the in Turchia e Azerbaijan.

Per l’Italia saranno valutati due dossier: l’allevamento dei cavalli lipizzani (diffuso in Toscana e Lazio) e il festival del Tocatì, un festival di strada presentato dall’Italia come capofila (per la città di Verona) insieme a Belgio, Croazia, Cipro e Francia.