Corte costituzionale, domani al vaglio la legittimità della Severino

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Arriva sotto la lente dei giudici costituzionali la legge Severino in materia di incandidabilita’ e ineleggibilita’ di condannati. Domani, in udienza pubblica, i ‘giudici delle leggi’ dovranno esaminare la questione di legittimita’ sollevata dal Tar della Campania nell’ambito del procedimento riguardante il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: in particolare, a Palazzo della Consulta il Tar chiede di verificare se “l’applicazione retroattiva” (prevista dall’articolo 11 della legge Severino) della norma che prevede la sospensione dalle cariche di sindaco, assessore, presidente o consigliere provinciale, nel caso di condanna non definitiva per alcuni tipi di reato, violi o meno alcuni articoli della Costituzione. Ad avviso del giudice amministrativo, vi sarebbe un “eccessivo sbilanciamento” a favore della “salvaguardia della moralita’ dell’amministrazione pubblica” rispetto ad altri interessi costituzionali, quali il “diritto di elettorato passivo”. Il sindaco di Napoli e’ stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio, quindi sospeso e, al momento, reintegrato: le sezioni unite civili della Cassazione hanno sancito, lo scorso maggio, la competenza in materia del giudice ordinario e non di quello amministrativo e cio’ ha comportato la riassunzione della causa davanti al Tribunale di Napoli, che ha bloccato la sospensione di De Magistris in attesa della pronuncia della Consulta (che potrebbe avere conseguenze anche sulla vicenda riguardante il Governatore della Campania Vincenzo De Luca). Nei giorni scorsi il sindaco di Napoli ha depositato un’ulteriore memoria alla Corte Costituzionale, ribadendo che la sospensione dalla carica ha una “natura sanzionatoria-afflittiva” e che, dunque, puo’ essere letta come una “sanzione anticipata” e alterare “la corretta e libera concorrenza elettorale”. Opposta la posizione del Governo, che, attraverso l’Avvocatura della Stato, si e’ costituito nel giudizio alla Consulta: non e’ irragionevole, secondo l’Avvocatura, l’ampliamento del novero dei reati per cui si prevede la sospensione dalla carica e la norma impugnata ha “natura essenzialmente cautelare”. La difesa dello Stato sottolinea anche l'”equilibrato contemperamento degli interessi in gioco”. Per l’Avvocatura, inoltre, la questione potrebbe essre anche inammissibile, data la pronuncia della Cassazione, successiva all’ordinanza di rimessione del Tar, che ha sancito la competenza del giudice ordinario. Durante l’udienza di domani prenderanno la parola, dopo il giudice relatore Daria de Pretis, gli avvocati dello Stato Gabriella Palmieri e Agnese Soldani, nonche’ i legali di De Magistris, gli avvocati Giuseppe Russo, Lello della Pietra e Stefano Montone, e quelli del Comune di Napoli. La decisione della Corte potrebbe arrivare in tempi brevi, entro la fine della settimana.