Marijuana legale, quanto è cresciuto il mercato negli ultimi anni

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(foto da Pixabay)

Il mercato della cannabis ‘light’ in Italia ha origini molto recenti, che risalgono all’entrata in vigore della Legge n. 242 del 2016; il provvedimento, finalizzato alla promozione della filiera agroindustriale della canapa, ha dato impulso alla nascita di un settore merceologico di nicchia ma che, ad oggi, coinvolge un numero significativo di imprese e lavoratori. Anche in termini di fatturato, il comparto – pur avendo enormi margini di crescita – fa registrare cifre già significative; secondo quanto riportato dal portale MilanoFinanza in un articolo pubblicato a maggio dello scorso anno, il fatturato sarebbe di circa 44 milioni di euro l’anno. Il volume d’affari, si legge, potrebbe essere addirittura decuplicato, secondo le stime elaborate da Davide Fortin, ricercatore all’Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting (Marijuana Policy Group di Denver).

Le attuali dimensioni del settore della canapa legale

In attesa di una possibile svolta sul piano normativo (tra una settimana la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità del referendum per legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo), il settore dei derivati ‘light’ della canapa è molto cresciuto, specie negli ultimi anni.

Attualmente il comparto conta oltre 3.000 aziende attive, circa 12.000 lavoratori impiegati e un migliaio di negozi fisici, affiancati da numerosi shop online specializzati. L’intero settore ha fatto registrare un enorme aumento delle vendite durante il periodo del primo lockdown (+600%, secondo quanto riportato da open.it); non sorprende, quindi, come il recente decreto interministeriale sulle piante officinali abbia messo in agitazione gli operatori di settore. In realtà, il provvedimento, come sottolineato da diverse associazioni e consorzi (tra cui Agrinsieme), è stata l’ennesima occasione mancata per regolamentare in maniera chiara la filiera produttiva e commerciale legata alla coltivazione ed alla trasformazione della canapa.

I prodotti e i canali di vendita

Nella categoria merceologica dei derivati ‘light’ della canapa rientrano svariati prodotti, accomunati da alcune prerogative individuate dalle leggi attualmente in vigore.

La dicitura ‘light’, pur essendo informale e priva di valore normativo, fa riferimento all’assenza di effetti psicotropi e psicoattivi, nonché all’incapacità di tali derivati di provocare assuefazione o dipendenza. Tale caratteristica dipende dal contenuto estremamente ridotto di THC, acronimo che indica il tetracannabinolo, un composto organico (del gruppo dei cannabinoidi) presente naturalmente nella pianta della canapa. Il THC è responsabile degli effetti stupefacenti di sostanze quali la marijuana e l’hashish (nei quali si aggira attorno al 20-25% circa).

Nei prodotti ‘light’, la concentrazione massima di THC non supera lo 0,5% del peso totale; si tratta di una quantità talmente esigua da rendere qualsiasi derivato della canapa (inclusi marijuana e hashish light) del tutto innocuo, ossia privo di effetti stupefacenti.

Ciò però non basta affinchè i derivati ‘light’ della canapa possano rientrare nel perimetro della legalità; è necessario, infatti, che siano ricavati da piante di cannabis sativa Linneus, la sola varietà che – ai sensi della Legge n. 242 del 2016 – è possibile coltivare in Italia, senza necessità di autorizzazione. Le piante di cannabis legale devono, in aggiunta, provenire da coltivazioni approntate mediante l’utilizzo di semi certificati.

Per questo, e per evitare possibili ripercussioni di varia natura, il consiglio è quello di rivolgersi solo ed esclusivamente a canali di vendita trasparenti, tracciabili e certificati. Come già accennato, i derivati ‘light’ della canapa sativa vengono commercializzati sia dai negozi fisici sia dagli shop digitali; prodotti come la marijuana legale, ad esempio, sono reperibili tanto tramite e-commerce specializzati come High on life weed sia presso i retailer che operano nei punti vendita offline. Scegliendo un canale di acquisto sicuro ed affidabile si hanno le necessarie garanzie circa la conformità e la sicurezza del prodotto, a tutela tanto del consumatore quanto degli operatori di settore ed evitando di alimentare mercati illegali.