Fattoria automatica, miracolo nipponico

139

Aprirà nel 2017 e sarà la prima “fattoria” completamente automatizzata. A realizzarla sarà la compagnia giapponese Spread, già leader nel settore delle coltivazioni idroponiche, nelle quali le piante vengono cresciute all’interno di serre artificiali dove la terra è sostituita da un substrato inerte e al posto della luce del sole viene usata quella artificiale. Per un paese come il Giappone, con poca terra disponibile, l’idroponica rappresenta non solo il futuro delle coltivazioni, ma anche un futuro sostenibile: gli impianti idroponici, infatti, evitano l’esaurimento delle risorse naturali del suolo, la diffusione dei fertilizzanti nel terreno e di pesticidi e diserbanti nell’aria (che nelle serre idroponiche non vengono utilizzati). Già oggi la Spread produce oltre 7 milioni di teste di lattuga l’anno coltivate in impianti idroponici, utilizzando particolari luci a Led che accelerano il ciclo circadiano giornonotte per ottenere rese due volte e mezzo superiori a quelle dell’agricoltura chimica tradizionale. L’obiettivo ora è di automatizzare tutte le fasi della coltivazione. La Spread sta investendo soprattutto in bracci robotici in grado non solo di compiere in automatico la delicata operazione della semina, ma anche di riconoscere le verdure quando sono ormai pronte per la raccolta. Le nuove fattorie ricicleranno l’acqua impiegata fino al 98% e, inoltre, la luce artificiale utilizzata sarà prodotta attraverso pannelli fotovoltaici, così da ottenere un impianto totalmente a impatto zero con l’ambiente. Secondo l’azienda, questo nuovo tipo di fattoria dimezzerà i costi del lavoro, garantendo prezzi più bassi al consumatore.