Cina protagonista in avvio di ottava, Tokyo e Wall Street chiuse per festività

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Il Ftse Mib segna +0,33%, il Ftse Italia All-Share +0,35%, il Ftse Italia Mid Cap +0,53%, il Ftse Italia Star +0,35%. Mercati azionari europei positivi: DAX +0,8%, CAC 40 +0,2%, FTSE 100 -0,2%, IBEX 35 +0,7%. Venerdì scorso a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a +0,07%, il Nasdaq Composite a +0,41% e il Dow Jones Industrial a +0,20%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,1-0,2 per cento. Con Tokyo chiusa per festività l’attenzione degli operatori asiatici si è riversata sulle borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +3,22%,mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento +0,8%. A sostenere il rally cinese contribuisce la convinzione che il sell-off sia davvero finito, anche grazie agli interventi di Pechino. In evidenza il settore telecomunicazioni su indiscrezioni secondo cui China Reform Holdings, società d’investimento a controllo pubblico, si sarebbe impegnata a investire 10 miliardi di yuan (circa 1,4 miliardi di euro) in China Tower in cambio di una quota del 6% nel capitale della joint venture in cui confluiranno le attività nelle torri della telefonia mobile dei colossi China Telecom (che avrà il 27,9% del capitale), China Unicom (28,1%) e China Mobile (38%). Euro sostanzialmente stabile contro dollaro sui livelli visti alla fine della scorsa ottava. EUR/USD oscilla in area 1,1370, poco sotto gli 1,1391 toccati venerdì pomeriggio, massimo dal 18 settembre. Mercati obbligazionari europei poco mossi in avvio: il rendimento del BTP decennale sale di 1 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,71%, quello del Bund è stabile allo 0,62%. Lo spread è quindi in rialzo di 1 bp a 109.

Borse asiatiche

Cina protagonista del riavvio di ottava, con i mercati di Tokyo che restano chiusi per festività (lo stesso faranno nella giornata quelli americani di Wall Street, per la celebrazione del Columbus Day, Toronto e São Paulo). E la seduta si apre in rally, quarto giorno consecutivo di rimbalzo, con Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 che guadagnano oltre il 3% mentre è superior e al 4% il progresso dello Shenzhen Composite. Vicino al 3% l’apprezzamento del settore energetico, mentre quello delle telecom sfiora un balzo del 5% (appena sei titoli dei 1.114 quotati a Shanghai hanno aperto la seduta in territorio negativo). A spingere i corsi nel settore delle telecomunicazioni, indiscrezioni secondo cui China Reform Holdings, società d’investimento a controllo pubblico, si sarebbe impegnata a investire 10 miliardi di yuan (circa 1,4 miliardi di euro) in China Tower in cambio di una quota del 6% nel capitale della joint venture in cui confluiranno le attività nelle torri della telefonia mobile dei colossi China Telecom (che avrà il 27,9% del capitale), China Unicom (28,1%) e China Mobile (38%). Performance che si è trasferita anche a Hong Kong, con l’Hang Seng in progresso di oltre l’1% al traino dell’Hang Seng China Enterprises Index (sotto-indice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica che aveva già toccato i massimi dal mese di agosto venerdì e che sfiora un guadagno del 2%) e, in particolare di China Telecom, apprezzatasi di quasi il 7% all’apertura degli scambi. A sostenere il rally cinese contribuisce la convinzione che il sell-off sia davvero finito, anche grazie agli interventi di Pechino. “Ci sono elevate aspettative per un taglio nel breve periodo in Cina dei requisiti di reserve ratio”, ha spiegato al Wall Street Journal un analista di Ig Markets. D’altra parte nel corso del meeting annuale del Fondo monetario internazionale (Fmi) venerdì a Lima, in Perù, è stata gettata acqua sul fuoco. “Non credo che ci sia la necessità di affrettarsi in questo momento”, ha detto Taro Aso, ministro delle Finanze del Giappone, secondo cui il rallentamento della Cina non pone un rischio sufficientemente elevato per l’economia globale da richiedere interventi coordinati. “Se chiedete se la Cina desidererebbe tali azioni la risposta non può che essere no”, ha concluso il ministro. L’ottimismo sui mercati asiatici è stato aiutato anche dai nuovi guadagni, dopo la positiva ottava chiusasi venerdì, per le materie prime (dal petrolio, all’oro fino a metalli industriali come rame e zinco). E il trend è stato confermato dalla performance dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che ha aggiunto all’11% di guadagno già registrato nel mese un progresso intorno allo 0,70% nella seduta.

Borsa Usa

A New York, venerdì scorso, i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2%, l’S&P 500 lo 0,07% e il Nasdaq Composite lo 0,41%. Bene in particolare i tecnologici mentre il settore finanziario è stato colpito dalle vendite. Decisamente positivo il bilancio settimanale con il (Dow Jones +3,72%, S&P 500 +3,26% e Nasdaq Composite +2,61%). Sul fronte macroeconomico i prezzi alle importazioni sono diminuiti dello 0,1% nel mese di settembre a fronte di attese pari al -0,5%. Nel mese di agosto si era registrato un calo dell’1,6%. I prezzi alle esportazioni sono diminuiti dello 0,7% su base mensile (consensus -0,2%). Ad agosto le scorte all’ingrosso hanno fatto segnare un incremento dello 0,1% m/m, sin linea c on le attese. Nel mese di luglio le scorte erano diminuite dello 0,3% su base mensile. Tra i singoli titoli Gap -5,32%. Le vendite del colosso del retail d’abbigliamento nel mese di settembre sono calate dell’1% a 1,46 miliardi di dollari. Alcoa -6,81%. Il colosso dell’alluminio ha annunciato una trimestrale in calo. Nel terzo trimestre i profitti sono diminuiti del 71% a 109 milioni di dollari (0,07 dollari per azione) mentre i ricavi sono scesi del 10,7% a 5,57 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,14 dollari. Uti Worldwide +51,06%. La danese Dsv ha annunciato l’acquisto del gruppo californiano specializzato in servizi di gestione della supply chain per 1,35 miliardi di dollari in contanti (7,10 dollari per azione). Tesla Motors -2,67%. Barclays ha tagliato il rating sul titolo del produttore di auto elettriche a underweight da equal-weight. United Continental Holdings +6,6%. La compagnia aerea ha rivisto al rialzo le stime per il terzo trimestre. American Airlines +6,74%. La compagnia aerea ha annunciato di attendersi un utile pre-tax nella parte alta della guidance. SolarWinds +12,58%. Il management del gruppo dei software ha comunicato che sta considerando diverse opzioni strategiche tra cui la possibile vendita della società

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana contrastate. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,15%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,2%. Sotto la parità il Cac40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse100 di Londra (-0,4%). Oggi i mercati americani resteranno chiusi per festività (Columbus Day). Il numero uno della Bce, Mario Draghi, ha detto di essere soddisfatto del Quantitative Easing (QE) ma aggiunto che servirà più del previsto per raggiungere il target di inflazione al 2%.

Italia

Piazza Affari ha chiuso in rialzo, venerdì scorso, riducendo però i guadagni nella seconda parte della seduta. L’indice Ftse Mib, che in mattinata aveva toccato un massimo a 22.423 punti, ha chiuso con un progresso dello 0,45% a 22.257 punti. La sera precedente la Federal Reserve aveva pubblicato i verbali della riunione del 16-17 settembre, quando i tassi d’interesse vennero lasciati tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Secondo i verbali, la decisione di mantenere fermo il costo del denaro era legata anche ai timori sull’andamento dell’inflazione, che è ancora lontana dal target del 2 per cento. Sul mercato, quindi, a prevalere è stata l’idea che la Fed non rialzi i tassi entro la fine del 2015. Da tenere presente, poi, che nel suo intervento alla sessione del Fmi a Lima, Mario Draghi ha ribadito che la Bce intende procedere con il quantitative easing fino a settembre 2016 o oltre qualora l’inflazione non riesca a portarsi verso gli obiettivi prefissati.


I dati macro attesi oggi

Lunedì 12 ottobre 2015

GIA Mercati chiusi per festività;

14:10 USA Intervento Lockhart (Fed);

16:30 USA Intervento Evans (Fed);

22:30 USA Intervento Brainard (Fed).