Fondi Ue, 1 mld a rischio. Ottobre mese decisivo

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Oltre un miliardo di euro: tanti sono i fondi europei che la Campania rischia di perdere rispetto alla nuova programmazione. Ad ammetterlo è direttamente l’assessore regionale al ramo Serena Angioli che al Denaro spiega le strategie di Palazzo Santa Lucia. Primo punto è l’ottimizzazione della macchina amministrativa. “Il supporto agli assessori è affidato ad una segreteria che sarà composta da 7 persone; non siamo ancora a regime – spiega Angioli – attualmente è composta da 5 persone interdisciplinari e molto efficienti coordinate dal Giuseppe Morello. Le attività di indirizzo dell’assessorato relative ai Fondi Strutturali sono dirette soprattutto sulle autorità di gestione dei programmi dei fondi Strutturali e sul Dipartimento della programmazione e dello sviluppo economico, su quelle dell’Istruzione, della Ricerca, del Lavoro, delle politiche culturali e delle politiche sociali, nonché, per ciò che concerne il programma di Sviluppo rurale, sul Dipartimento della Salute e delle risorse naturali”.

Serena AngioliI direttori generali

La gestione dei fondi strutturali fa dunque perno sulle autorità di gestione che sono affidate ai direttori generali. In Regione Campania di queste ne esistono tre, quella per il Fesr, quella per il Fse e quella per il Feasr. Per il settore pesca l’Autorità di gestione del Programma è direttamente il Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali. Una struttura di missione per i grandi Progetti a valenza europea e un “Gruppo dirigenti ratione materiae” supportano poi l’attuazione del Programma. Un meccanismo che non sempre risulta efficiente. “Molto deboli – spiega Angioli – sono le interconnessioni tra le strutture abilitate a inviare i decreti relativi ai pagamenti connessi alle spese dei fondi europei e il dipartimento del bilancio che deve materialmente effettuare i pagamenti. Su questi aspetti l’attuale Giunta sta mettendo in atto sostanziali miglioramenti, grazie alla proficua cooperazione con l’assessore professoressa Lidia d’Alessio. Altrettanta attenzione va posta nel rafforzamento delle Autorità di gestione affinché siano messe in condizione di affrontare le rilevanti sfide gestionali: il rapporto tra l’indirizzo politico e il presidio amministrativo che deve essere assicurato da efficienti Autorità di Gestione sia un passaggio fondamentale e strategico per il successo della nuova programmazione”.

Gestione ordinaria

Un lavoro questo che va fatto di pari passo con la gestione ordinaria delle risorse, soprattutto quelle del ciclo di programmazione 2007/2013 che si sta per concludere. Su queste infatti incombe una data perentoria, quella del 31 dicembre, superata la quale non potrà più essere liquidato un euro. Eppure di fondi da spendere ce ne sono ancora parecchi. “Il Por Fesr 2007-13 che ha una dotazione finanziaria di circa 4,5 miliardi di Euro – aggiorna l’assessore regionale – a fine giugno aveva rendicontato circa € 2,7 Miliardi di euro e 2,955 a fine settembre. Le previsioni di spesa a fine anno consentono ora di dire che stiamo evitando anzi cerchiamo di annullare il rischio disimpegno e di mettere in sicurezza il programma. Sono settimane strategiche di intensissimo lavoro che investe soprattutto l’Autorità di gestione e sul Dipartimento bilancio, ma anche tutti i dipartimenti connessi e le strutture correlate alla gestione dei Fondi strutturali. Anche alla chiusura del Feasr 2007-13 si sta dedicando il massimo sforzo per concludere il Programma senza mettere a rischio le risorse destinate alla Regione e sembra che il percorso intrapreso stia dando i suoi risultati grazie anche alle attività di una task force dedicata e appositamente costituita a fine luglio”. Il fascicolo Fondi europei è uno dei primi aperti dalla giunta De Luca. Obbiettivo non è evitare di perderli ma anche farli arrivare più speditamente al territorio.

Accelerazione della spesa

Per assicurare l’accelerazione della spesa – dice ancora Angioli – sono state poste in campo tutte le iniziative di ricognizione e di accelerazione e soprattutto la giunta sta compiendo sistematiche operazioni di indirizzo rispetto alla priorità di utilizzo delle risorse in bilancio al fine di assicurare che le spese che vengono esposte alla Regione vengano tempestivamente rimborsate ai beneficiari con maggiore certezza e in tempi rapidi”. Il tutto sapendo che c’è una partita ancora più complicata da giocare, quella della programmazione delle risorse 2014- 2020. Se sul Fondo Sociale Europeo infatti Bruxelles ha già dato il suo via libera al Piano operativo campano, per il Po Fesr ci sono ritardi che rischiano di compromettere la futura programmazione. “E’ vero che ci sono ritardi. Tutta via è stato riaperto un difficilissimo negoziato sia con le autorità europee sia con quelle nazionali per assicurare l’approvazione e dunque la non perdita dei finanziamenti del periodo 2014- 2020 – chiarisce la massima responsabile del settore – Attualmente la mancata approvazione costerebbe alla Regione più di 1 miliardo di euro”.

Corsa contro il tempo

Per correre ai ripari ci sono ancora venti giorni di tempo. L’esito delle operazioni non è scontato ma a Palazzo Santa Lucia si respira ottimismo, come dimostrano le parole della stessa Angioli: “Sono in corso i negoziati con la Commissione europea che dovrebbero concludersi entro fine mese di ottobre e il lavoro svolto dalla Regione e la fiducia che ci è dimostrata dalle autorità nazionali ed europee ci incoraggia a proseguire in questa direzione”. Tra le priorità della nuova programmazione, come detto, c’è sicuramente la semplificazione delle procedure gestionali e amministrative. Le altre sono ancorate alla necessaria infrastrutturazione del territorio e a quei settori che oggi possono definirsi punti di forza della Regione. “Cito sicuramente le città, l’ambiente – continua l’assessore – la mobilità in senso ampio sia rispetto al sistema di trasporto interno alla Regione che rispetto alle principali vie di accesso ad essa sistemi portuali, aereoportuali e ferroviari; la valorizzazione del patrimonio culturale e dell’agroalimentare e altri settori strategici che caratterizzano il sistema dell’innovazione in campo industriale e della ricerca e che consentono di posizionare la Regione su scenari internazionali come ad esempio l’Aereospazio”. E’ chiaro l’intento di Palazzo Santa Lucia di valorizzare le potenzialità della Campania non solo dal punto di vista produttiuvo ma anche geografico, essendo essa praticamente al centro di grandi mercati internazionali. Questo è almeno l’obiettivo dell’assessore Angioli cui sono state affidate le deleghe della Cooperazione Europea e del Bacino Euro-Mediterraneo. “L’inserimento della nostra Regione in circuiti internazionali – spiega – fa leva proprio sull’importanza che il Mediterraneo assume soprattutto ora grazie al recente ampliamento del canale di Suez, all’ipotesi di creazione di una zona di scambi piu’ liberi, al passaggio che il Mediterraneo assicura rispetto all’Africa e, ovviamente, per il significato che ha assunto a causa della tragedia umana dei profughi e degli immigrati che per fuggire dalla guerra e dalla povertà, oltre ad attraversano i territori balcanici, affrontano il Mediterraneo. Non è da sottovalutare la concorrenza mondiale tra la portualità e, in questo ambito, il ruolo che la Regione puo’ svolgere è strategico per la Campania e per il Paese”.

Si scommette sulle eccellenze

La Regione tenterà di giocare la partita puntando sulle proprie eccellenze. Una di queste, se così si può dire, è la Dieta Mediterranea, il cui valore è ricosciuto in ambito internazionale. Questa, spiega Angioli, apre congiuntamente alle altre pietre focali la strada per l’avvio della creazione della Macroregione Mediterranea strategica, prospettiva che la Regione non può mancare. Questa vocazione potrà dare risultati così ambiziosi se si inserisse in quadro stabile e di maggiore attenzione da parte dello Stato italiano e della Comunità europea verso questa Area così strategica per il riposizionamento del nostro Paese”. La sfida è evidentemente ambiziosa oltre che difficile. Tra l’altro la situazione di partenza non è delle più felici come ammette la stessa Angioli parlando della macchina della Regione ereditata dalla passata giunta. “Rispetto alla cooperazione e il Bacino Mediterraneo – dice – non vi è alcuna struttura organizzativa in essere e la Regione è fuoriuscita addirittura dalla Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime da tre anni. Non mi risulta che siano in essere rapporti di cooperazione tra la nostra Regione e altre Regioni e/o altri organismi significativi. Anche in questo ambito perciò è tutto da costruire e in questa direzione ci stiamo attivando. Una cosa è certa, la strada è lunga ed ha una via obbligata: “Il riposizionamento della Campania nel Mediterraneo e nel contesto internazionale passa per Napoli e per il valore del patrimonio culturale e dell’agroalimentare e dei distretti di punta che sono unici nel mondo”.

Le Politiche giovanili

Altro settore delicato affidato ad Angioli è quello delle Politiche Giovanili. E anche qui la situazione iniziale, a detta dell’assessore, richiede un netto cambio di passo. “Purtroppo ho riscontrato una situazione molto scoraggiante in quanto la struttura dedicata è sottodimensionata rispetto alle sfide che una reale politica politica giovanile richiede, in particolare nel caso in cui si tratta di una Regione come la Campania. A conferma della disattenzione politica su questo tema, merita evidenziare che lo scorso anno la Regione ha addirittura mancato di beneficiare delle risorse ad hoc messe a disposizione per le Regioni dal Fondo nazionale delle politiche giovanili”. Per porre rimedio a tale situazione la Regione con la delibera di Giunta 450 del 06 ottobre scorso ha mosso già un primo passo importante. “Con questo provvedimento – conclude l’assessore – avviamo preso atto dell’Intesa del 7 maggio 2015 e approvato l’avvio della importante programmazione di un piano regionale per le politiche giovanili”.