“Ixpe”, studiare il cosmo ai raggi X: parte la missione di Nasa e Agenzia Spaziale

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(fonte foto Nasa)

Studiare gli oggetti più misteriosi dell’universo guardando le “vibrazioni” prodotte dai raggi X. E’ partita oggi la missione Ixpe (Imaging X-ray Polarimetry Explorer), frutto di una collaborazione tra Nasa e Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per conoscere il cosmo come mai fatto prima: attraverso la polarizzazione dei raggi X, grazie a delle tecnologie interamente realizzate in Italia, sviluppate dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Il ‘cuore’ dei telescopi a bordo di Ixpe è rappresentato dai tre Gas Pixel Detector: rivelatori di nuova generazione che sfruttano una tecnologia sviluppata nel corso degli ultimi 15 anni e che si avvale delle competenze individuali maturate dall’Infn nel campo della Fisica delle Particelle e dall’Inaf nello studio dell’Universo nelle Alte Energie. Potrà misurare non solo l’immagine e l’energia delle sorgenti celesti ma potrà anche ricavare, per la prima volta, indicazioni dirette sulle caratteristiche dei campi elettromagnetici ad esse associati. “La Nasa e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), gli Stati Uniti e l’Italia hanno una lunga tradizione di cooperazione bilaterale su missioni spaziali di successo e la missione Ixpe rappresenta un altro esempio virtuoso- ricorda il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia – della capacità italiana di lavorare con partner internazionali per la crescita delle attività spaziali a livello globale. Siamo particolarmente orgogliosi, inoltre, di essere riusciti a consegnare puntualmente l’innovativa strumentazione scientifica di Ixpe, nonostante la sfida della pandemia: una vera dimostrazione di eccellenza del team italiano della missione. Adesso la parola passa alla scienza, a nuove scoperte rese possibili dall’impegno spaziale del nostro Paese”.