Finmeccanica cede il 100% di Fata a Danieli Group

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Il Ftse Mib segna +0,22%, il Ftse Italia All-Share +0,24%, il Ftse Italia Mid Cap +0,37%, il Ftse Italia Star +0,26%. Mercati azionari europei in rialzo: DAX +0,8%, CAC 40 +0,6%, FTSE 100 +0,8%, IBEX 35 +0,8%. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -0,36%, il Nasdaq Composite a -0,69% e il Dow Jones Industrial a +0,08%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,5-0,7 per cento. Borsa giapponese in rialzo. L’indice Nikkei 225 ha terminato a +0,75%, mentre Shanghai è rimasta chiusa anche oggi per festività (riaprirà domani), a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento fa segnare +2 ,8% circa. Mercati asiatici ai massimi delle ultime sette settimane al traino soprattutto del recupero dei corsi del petrolio. Dopo il rally di martedì, il Brent ha guadagnato quasi l’1% in Asia, mentre i future Usa sono saliti ai livelli di fine luglio. Continua a crescere l’ottimismo nella convinzione che la Federal Reserve non avvierà la politica di rialzo dei tassi quest’anno. Euro in flessione contro dollaro rispetto ai massimi di ieri pomeriggio e della notte a 1,1280 circa: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1230. Mercati obbligazionari europei stabili in avvio: il rendimento del BTP decennale è invariato rispetto alla chiusura precedente all’1,71%, anche quello del Bund si conferma allo 0,62%. Lo spread è quindi stazionario a 109 bp.

Borse asiatiche

Le borse dell’area Asia-Pacifico restano positive sui massimi da sette settimane, sostenute da un recupero nei prezzi del petrolio che ha dato fiato ai titoli legati alle materie prime e alle valute dell’area, mentre la Banca del Giappone ha mantenuto ferma la sua politica monetaria rinviando a fine ottobre le sue mosse a sostegno dell’economia giapponese. L’indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,45 guadagna 1,6% al massimo dal 20 agosto. L’indice giapponese Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,75%. Il Brent ha toccato il massimo da un mese di 52,53 dollari al barile, salendo ancora dell’1,1% in Asia dopo il rialzo del 5,4% di ieri. In evidenza il gigante degli smartphone Samsung Electronics che guida i rialzi con un balzo dell’8,7% dopo aver preannunciato il suo primo utile trimestrale da due anni grazie alle forti vendite di chips e schermi, anche se per gli analisti ha aiutato molto la debolezza dello won sudcoreano. SYDNEY ha segnato il terzo rialzo di fila in chiusura di seduta finendo a +0,6% grazie alle azioni legate alle materie prime e al settore dell’energia, che hanno mostrato rialzi a doppia cifra con LNG, Santos e Origin, sostenuti dalla ripresa dei prezzi petroliferi. SHANGAI resta ancora chiusa per festività e riaprirà domani. HONG KONG brillante, con un rialzo superiore al 2% spinto da banche e finanzari e ancora dai titoli dell’energia. Bank of China sale quasi del 3%, Industrial and Commercial Bank of China Ltd del 2,4% e BOC Hong Kong Holdings Ltd sopra il 2%. Le società energetiche sono anche in rialzo sulla scia del recupero dei prezzi del petrolio con CNOOC che è balzata del 9,1%, PetroChina del 7,1%, e Kunlun del 5,4%. Brillante Prada che sale del 6,3% circa. TAIWAN è in rialzo dell’1,2%, mentre SEUL ha un progresso dello 0,76% sostenuta anche oggi dal balzo di Samsung Electronics dopo la guidance positiva per il terzo trimestre.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta contrastati, ieri. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,08%, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno perso rispettivamente lo 0,36% e lo 0,69%. Il mercato azionario Usa frena dopo cinque sedute di rialzi. Ad agosto negli USA la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 48,33 miliardi di dollari, in crescita sia rispetto al disavanzo di 41,81 mld del mese precedente che ai 47,40 miliardi attesi dagli economisti. Sul fronte societario PepsiCo +1,3%. Il gruppo delle bevande analcoliche ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 533 milioni di dollari, in calo rispetto ai 2 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l’utile per azione si è attestato a 1,35 dollari , 9 centesimi in più rispetto alle attese. I ricavi sono diminuiti del 5% a 16,33 miliardi. AmerisourceBergen -2,14%. Il gruppo farmaceutico ha annunciato l’acquisto di PharMedium Healthcare Holdings, società specializzata nella sterilizzazione, per 2,58 miliardi di dollari. Brink’s -1,25%. Il gruppo della sicurezza ha rivisto al ribasso le stime di utile per azione adjusted per il 2015 a 1,40-1,50 dollari da 1,55-1,75 dollari della precedente guidance. Per il 2016 la società ha tagliato l’outlook sui ricavi a 3 miliardi da 3,4 miliardi. PMC-Sierra +33,16%. Skyworks Solutions, fornitore di chip per Apple, ha annunciato l’acquisto del produttore di semiconduttori per 2 miliardi di dollari. DuPont +7,68%. Ellen Kullman, amministratore delegato e presidente del colosso della chimica, ha annunciato le dimissioni, effettive dal prossimo 16 ottobre. Il consigliere Edward Breen assumerà l’incarico di chief executive fino a quando non verrà individuato un sostituto. Microsoft +0,26%. Il colosso dei software ha presentato ieri i nuovi smartphone Lumia, il tablet Surface Pro 4 e il suo primo pc portatile Surface Book. Fiat Chrysler Automobiles +0,22%. Il sindacato dei lavoratori Uaw ha annunciato l’intenzione di lanciare uno sciopero da mercoledì sera. Chevron +3,56%. Le quotazioni del petrolio (Wti) sono salite del 4,91% a 48,53 dollari al barile.

Europa

Le principali piazze europee ieri hanno chiuso la giornata delle contrattazioni in risalita, consolidando i guadagni di seduta. A Londra il Ftse 100 ha segnato un +0,43% giungendo a quota 6.326,16 punti. Per la Borsa di Francoforte l’indice Dax30 ha chiuso a quota 9.902,83 punti segnando un +0,90%. Anche a Parigi la giornata è stata positiva con l’indice Cac 40 che ha segnato un +0,95% attestandosi a 4.660,64 punti.

Italia

Avvio incerto a Milano per i bancari con Intesa Sanpaolo (-1,1%) particolarmente debole su indiscrezioni di stampa secondo cui la Compagnia di San Paolo – primo azionista della banca con il 9,9% circa – avrebbe scelto l’advisor per la vendita di una quota del 4%. Petroliferi in rialzo grazie al netto progresso del greggio, sui massimi da inizio settembre. L’indice EURO STOXX Oil & Gas segna +1,6%. In verde Saipem (+2,7%) seguita da Eni (+0,7%) che, secondo MF, dovrebbe avviare la produzione del giacimento Goliat nel Mare di Barents a fine ottobre, quindi in anticipo rispetto agli annunci. Sottotono Tenaris (+0,2% a 12,21 euro): Credit Suisse ha peggiorato il giudizio sul titolo da NEUTRAL a UNDERPERFORM con target price fissato a 11 euro. In buona forma Salvatore Ferragamo (+2% a 25,49 euro): Sociétée Generale migliora la raccomandazione sul titolo da SELL a HOLD e alza il target da 24,50 a 26 euro. Finmeccanica ha annunciato ieri sera di avere sottoscritto con Danieli Group l’accordo per la cessione del 100% di Fata, attiva nella progettazione di impianti industriali, e delle sue subsidiaries in USA (Fata Hunter), India (Fata Engineering), Cina (Fata Shanghai) ed EAU (Fata Gulf). Dell’accordo per la cessione, precisa la società guidata da Mauro Moretti in una nota, non fanno parte la partecipazione integrale in Fata Logistic Systems e alcune partite attive che verranno pertanto enucleate prima del closing. La chiusura dell’operazione è attesa nel primo trimestre del 2016 ed è soggetto a condizioni standard per operazioni di questo tipo. Fata, che conta circa 200 dipendenti e ricavi annui pari a circa 150 milioni di euro, è una società attiva nella progettazione di impianti industriali chiavi in mano (Engineering, Procurement and Construction) e possiede alcune tecnologie proprietarie nell’ambito degli impianti di laminazione dei metalli. Ieri Piazza Affari ha chiuso ancora in rialzo (Ftse Mib +0,92% a 22.182 punti) dopo la brillante performance di lunedì con gli investitori sempre più convinti che la Fed non toccherà i tassi almeno fino a dicembre alla luce dei riscontri inferiori alle attese arrivati venerdì dal mercato del lavoro Usa. Gli acquisti si erano visti in mattinata sulle Borse asiatiche dopo l’accordo di libero scambio firmato tra Stati Uniti e i Paesi del Pacifico, un’area commerciale che copre il 40% del Pil mondiale. Segnali deludenti sono giunti dalla Germania: ad agosto gli ordini di fabbrica sono scesi dell’1,8% mentre gli analisti indicavano un aumento dello 0,5%. Nel pomeriggio il Fmi ha rivisto al ribasso dello 0,2% le stime di crescita globale per il 2015 e il 2016, portandole rispettivamente al +3,1% e al +3,6%. Secondo il Fmi il calo dei prezzi delle materie prime e la volatilità dei mercati finanziari pesano sulla crescita, soprattutto per i Paesi emergenti.


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 7 ottobre 2015

CINA Mercati chiusi per festività;

GIA Riunione BoJ;

05:00 GIA Conferenza stampa Kuroda (BoJ);

07:00 GIA Indice anticipatore ago;

08:00 GER Produzione industriale ago;

09:00 SPA Produzione industriale ago;

10:30 GB Produzione manifatturiera ago;

16:30 Scorte settimanali petrolio e derivati.