Federico II, 2 anni di cattedra Unesco sull’Educazione alla salute e sostenibilità: Colao illustra i risultati

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In foto Annamaria Colao (fonte ufficio stampa)

Domani (mercoledì 29 settembre alle ore 11) nel Centro Congressi Federico II (in via Partenope 36) Annamaria Colao illustra i risultati dei primi due anni di lavoro della Cattedra Unescp Federico II “Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile”. “A distanza di due anni dall’avvio dei lavori della cattedra Unesco e con una pandemia che nel frattempo ha colpito tutto il mondo e rallentato numerose iniziative, ci ritroviamo per tracciare un primo bilancio sul network costruito con numerosi partner delle istituzioni, delle imprese e del terzo settore, sui progetti avviati ed i relativi risultati (su tutti “Opera per il contrasto all’obesità” e “Donne per la promozione della salute femminile e della medicina di genere”) e le iniziative future. Il tutto portato avanti avendo come stella polare l’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile (in particolare quelli relativi all’educazione, alla parità di genere, alla salute e alla tutela dell’ambiente) e la diffusione dei suoi obiettivi specialmente alle giovani generazioni”. E’ il commento della professoressa Annamaria Colao, chairholder della cattedra Unesco (Po di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università Federico II di Napoli).

Dopo i saluti istituzionali di Matteo Lorito (rettore Federico II), Anna Iervolino (Dg Aou Federico II), Mara Carfagna (ministro per il Sud e la coesione territoriale), Stefania Giannini (vicedirettore Unesco), la professoressa Annamaria Colao farà un intervento dal titolo “Due anni di Cattedra Unesco: risultati e prospettive”. Seguiranno le testimonianze di alcuni dei protagonisti di questi due anni di lavoro: Antonio d’Amore. direttore dell’Asl Napoli 2 Nord, Giovanni Lombardi, presidente della Tecno Srl, Pasquale Antonio Riccio (Campus Salute Onlus), Tommaso Mandato e Valentina de Giovanni(Sportform e Ami), Gianmaria Ferrazzano (Sioi), Francesca Marino (My Social Recipe), Giovanni Lombardi (Nefrocenter), Eugenio Gervasio (Mavv), Prisco Piscitelli (Isbem), Enrico Maria Borrelli (Amesci), Ivan Gentile (Università Federico II), Rosario Pivonello (Università Federico II), Giovanna Muscogiuri (Università Federico II). La manifestazione si concluderà con i saluti finali di Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione e assessore all’Ambiente.

Lo scopo della cattedra Unesco “Educazione alla salute e sviluppo sostenibile” è di promuovere un sistema integrato sull’educazione alla salute e la sua sostenibilità in collaborazione con strutture universitarie, centri di ricerca, associazioni a scopo sociale e/o culturale, piccole, medie e grandi imprese e singoli cittadini che condividano la promozione dello stato di salute. Inoltre, considerato che il terzo settore è volano della partecipazione dei cittadini e dell’impegno per la tutela di diritti, si promuovono iniziative volte a siglare protocolli d’intesa con le istituzioni per creare delle vere e proprie “scuole” in grado di formare gli operatori del terzo settore e gli amministratori pubblici.

La prevenzione primaria si basa essenzialmente sull’adozione di stili di vita sani. Pertanto, il primo obiettivo è di attivare un curriculum universitario e scolastico focalizzato sui determinanti culturali e ambientali della salute; il problema dell’aumento di peso delle popolazioni industrializzate sta assumendo proporzioni epidemiche, e la Campania è la regione italiana con il tasso più elevato di adolescenti e adulti con sovrappeso, obesità e diabete. L’obesità è la concausa principale delle malattie cardiovascolari e delle neoplasie maligne, che sono le principali cause di morte delle popolazioni occidentali. Il secondo obiettivo è di combattere sovrappeso e obesità per invertire la tendenza ad un incremento di queste condizioni che aumentano di 3 volte la spesa sanitaria, rispetto a soggetti con peso normale; il terzo obiettivo è di costruire database per la condivisione di informazioni con i ricercatori; il quarto obiettivo è di collaborare con le strutture che si adoperano per le nuove tecnologie o con condizioni di esposizione estrema dell’essere umano, quali la medicina aerospaziale.