Debole la borsa giapponese, chiuse per festività Hong Kong, Taiwan e Seoul

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Il Ftse Mib segna -0,42%, il Ftse Italia All-Share -0,41%, il Ftse Italia Mid Cap -0,51%, il Ftse Italia Star -0,75%. Mercati azionari europei in leggero calo: DAX -0,3%, CAC 40 -0,3%, FTSE 100 -0,3%. In controtendenza Madrid con l’IBEX 35 a +0,6% dopo che alle elezioni regionali della Catalogna si è registrata una schiacciante vittoria del movimento indipendentista “Junts pel Sì” che avrebbe ottenuto 62 seggi al parlamento catalano e dunque la sua maggioranza assoluta insieme ai 10 seggi degli alleati del CUP (sono 135 i membri del Parlamento Catalano). Euro sostanzialmente stabile contro dollaro: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1170, all’incirca sui livelli di venerdì pomeriggio. Mercati obbligazionari europei in leggero rialzo in avvio: il rendimento del BTP decennale scende di 3 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,77%, quello del Bund cede 1 bp allo 0,65%. Lo spread è quindi in calo di 2 bp a 112 bp. Molto bene i Bonos spagnoli con rendimento in calo di 6 bp all’1,97%. Venerdì scorso a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -0,05%, il Nasdaq Composite a -1,01% e il Dow Jones Industrial a +0,70%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,4 per cento circa. Mercati azionari cinesi in lieve rialzo: a Shanghai l’indice CSI 300 ha terminato a +0,33%, mentre Hong Kong è rimasta chiusa per festività. Debole la borsa giapponese, appesantita soprattutto dai titoli industriali e delle materie prime. L’indice Nikkei 225 ha terminato a -1,32%. Haruhiko Kuroda, governatore della Bank of Japan (BoJ), in un incontro a Osaka ha dichiarato che l’inflazione non raggiungerà i target del 2% senza un ulteriore rafforzamento del legame tra salari, occupazione e prezzi. Per Kuroda si tratta di un deciso cambio di rotta che arriva dopo che a inizio settembre, parlando davanti al parlamento del Giappone, il governatore aveva riconosciuto per la prima volta che la Banca centrale potrebbe non rispettare l’obiettivo del 2% d’inflazione entro il settembre del 2016 (già in deciso ritardo rispetto all’aprile 2015, obiettivo stabilito quando venne introdotto l’ultimo incremento del piano di quantitative easing).

Borse asiatiche

Le borse di Hong Kong, Taiwan e Seoul restano chiuse per festività (la Borsa sudcoreana riaprirà mercoledì, mentre giovedì e venerdì saranno i listini cinesi, Hong Kong compreso, a celebrare la Golden Week). L’ottava si apre mista, con significative perdite per Tokyo. Guadagna invece Sydney, mentre la Cina, che aveva aperto in flessione, vira in territorio positivo. A Singapore, intanto, lo Straits Times Index Sti perde l’1,42% entrando ufficialmente in fase ribassista (essendosi deprezzato del 20% dai recenti picchi). Seduta mista confermata dall’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che segna una performance piatta. Una volatilità che d’altronde riflette l’ultima seduta dell’ottava che si è rivelata mista anche per Wall Street (con il Dow Jones Industrial Average unico in positivo venerdì dei tre principali indici Usa). Il dollaro si è rafforzato nei confronti di euro e yen. Il petrolio frena mentre il rame recupera terreno dopo le perdite di settimana scorsa che l’hanno avvicinato ai minimi di sei anni registrati in agosto. A Tokyo, il Nikkei 225 ha segnato una perdita dell’1,32% appesantito soprattutto dai titoli industriali e delle materie prime. Sul fronte macro, declino inferiore alle attese per l’indice anticipatore del Giappone che scivola comunque ai minimi degli ultimi quattro mesi. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, infatti, la lettura finale per il mese di luglio si attesta a 105,0 punti contro i 104,9 punti del consensus e della lettura preliminare e rispetto ai 106,7 punti della lettura finale di giugno (rivista al ribasso da 107,2 di quella preliminare). Tra i singoli titoli, Suzuki Motor perde il 2,15% dopo avere annunciato di avere raggiunto l’accordo per cedere a Porsche Automobil Holding l’1,5% del capitale di Volkswagen, detenuto all’interno della partnership tra i due gruppi automobilistici avviata nel 2009, formalizzata nel 2010, ma che già ne l 2011 aveva preso una brutta piega, con i giapponesi che avevano accusato i tedeschi di puntare al controllo del loro capitale e avevano fatto ricorso a un arbitrato internazionale per dirimere la disputa. A Sydney, l’S&P/ASX 200 guadagna l’1,42% grazie soprattutto ai titoli bancari e al settore delle telecomunicazioni sull’annuncio della fusione di Vocus Communications e M2 Group. In Cina, dopo una partenza frenata, Shanghai Composite e Shanghai Shenzen Csi 300 segnano moderati guadagni (anche se la performance, soprattutto del primo, rimane in altalena). Tocca invece un progresso del 2% lo Shenzhen Composite. Sul fronte macro, in Cina i profitti del settore industriale nel mese di agosto, secondo i dati diffusi domenica dall’Ufficio nazionale di statistica, sono crollati dell’8,8% su base annuale dopo il declino del 2,9% registrato in luglio (e i progressi dello 0,6 e dello 0,3% rispettivamente di maggio e giugno). Si tratta del peggiore declino da quando nel 2011 l’ente cinese ha iniziato a monitorare il dato. Da gennaio ad agosto la flessione è stata dell’1,9% su base annuale.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno lasciato sul terreno rispettivamente lo 0,05% e l’1,01%. L’S&P 500 e il listino tecnologico sono stati penalizzati dai titoli del settore biotech. Giovedì sera il numero uno della Fed, Janet Yellen, ha tranquillizzato gli investitori ribadendo la volontà di incrementare i tassi di interesse entro la fine del 2015. Il Bureau of Economic Analysis ha ritoccato al rialzo in sede di riesame il calcolo della crescita del PIL del secondo trimestre 2015 indicando un incremento pari al 3,9%, a fronte di un incremento del 3,7% della lettura precedente. Gli esp erti dell’Università del Michigan e di Reuters hanno rivisto al rialzo la stima preliminare dell’indice sulla fiducia dei consumatori statunitensi del mese di settembre a 87,2 punti, da 85,7 punti. Le aspettative degli analisti erano fissate su un indice pari a 86,7 punti. Nel mese di agosto il dato finale si era attestato a 91,9 punti. Sul fronte societario Nike +8,77%. Il gruppo di abbigliamento sportivo ha pubblicato una trimestrale più forte del previsto. L’utile netto è cresciuto nel primo trimestre del 23% a 1,18 miliardi di dollari (1,34 dollari per azione) mentre i ricavi sono aumentati del 5,4% a 8,41 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,19 dollari su ricavi per 8,22 miliardi. Male il comparto biotecnologico (UnitedHealth Group -3,9%, Pfizer -2,46%, Merck -1,93%, Amgen -3,47%). BlackBerry -7,68%. Il produttore di smatphone ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese. Nel secondo t rimestre l’Eps adjusted si è attestato a -0,13 dollari contro i -12 centesimi indicati dal consensus. I ricavi sono calati a 490 milioni da 916 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Il dato è decisamente al di sotto delle attese (consensus 809 milioni). Google -2,25%. Secondo indiscrezioni, le autorità Usa e Ue avrebbero avviato indagini sul sistema operativo Android. Nell’arco dell’intera settimana il Dow Jones ha perdo lo 0,4%, l’S&P 500 l’1,4% e il Nasdaq Composite il 2,9%.

Europa

Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi e il Ftse100 di Londra lo 0,4%. Tra i singoli titoli Volkswagen -3%. Il gruppo tedesco ha nominato Matthias Mueller, numero uno di Porsche, nuovo amministratore delegato al posto del dimissionario Martin Winterkorn. SABMiller +3%. Secondo il Sunday Times, il primo produttore al mondo di birra Anheuser-Busch InBev dovrebbe lanciare oggi un’Opa da 106 miliardi di dollari sulla rivale. Vodafone -2%. Il gigante telefonico ha annunciato di aver interrotto le discussioni con l’americana Liberty Global per uno scambio di asset. Barclays -0,3%. Secondo Sky News, la banca britannica potrebbe cedere alcune attività in Brasile. Royal Dutch Shell -0,05%. Il colosso petrolifero ha deciso di smantellare le sue di attività di esplorazione offshore in Alaska. Roche +2%. Il gruppo farmaceutico ha ottenuto risultati positivi in uno studio in fase III del trattamento ocrelizumab contro la sclerosi multipla. Positivi anche i test sul farmaco Atezolizumab (cura contro il cancro ai polmoni).

Italia

Inizio di settimana negativo per i titoli del settore auto con FCA (-2,1%) e Sogefi (-1,4%). L’indice EURO STOXX Automobiles & Parts cede oltre il 2%. Vendite su Volkswagen (-3,6%): secondo Bild il KBA (ufficio automobilistico federale tedesco) avrebbe dato tempo alla casa automobilistica fino al 7 ottobre per rispettare i parametri antinquinamento in Germania, pena il ritiro del permesso di circolazione. Inoltre Suzuki Motor ha annunciato di avere raggiunto l’accordo per cedere a Porsche Automobil Holding l’1,5% del capitale di Volkswagen, detenuto all’interno della partnership tra i due gruppi automobilistici avviata nel 2009. Deboli Azimut Holding (-2,2%), Mediolanum (-0,8%) e Banca Generali (-1%) in scia alla netta flessione di Anima Holding (-1,9%), penalizzata dalla decisione di Citigroup di peggiorare la raccomandazione sul titolo da BUY a NEUTRAL. In rosso Telecom Italia (-0,8%). Il cda di venerdì scorso tenutosi a Rio de Janeiro ha preso atto della difficile congiuntura economica brasiliana e ribadito l’impegno a consolidare la propria presenza di lungo periodo in un Paese altamente strategico. Il board ha poi dato mandato all’Amministratore Delegato Marco Patuano di esplorare le eventuali opportunità di valorizzazione della controllata Inwit (+1,2%). Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni secondo cui la spagnola Cellnex (Abertis) e il fondo F2i sarebbero interessati ad acquisire una partecipazione in Inwit: Telecom Italia ne detiene il 60%. Positiva Campari (+1,2%) che venerdì scorso ha collocato con successo sull’Euromercato un’emissione obbligazionaria senza rating da €600 milioni con durata di 5 anni e cedola annua fissa del 2,75%. A seguito della forte domanda pervenuta, l’offerta iniziale di € 500 milioni è stata incrementata a € 600 milioni.


I dati macro attesi oggi

Lunedì 28 settembre 2015

Hong Kong Mercati chiusi per festività;

07:30 GIA Intervento Kuroda (BoJ);

10:00 ITA Indice fiducia consumatori set;

10:00 ITA Indice di fiducia delle imprese set;

14:30 USA Deflatore consumi ago;

14:30 USA Redditi ago;

14:30 USA Consumi ago;

14:30 USA Intervento Dudley (Fed);

16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare) ago.