Muti tra i giovani di Scampia: Sono come fiori, vanno coltivati. Qui l’umanità vera e bella di Napoli

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in foto Riccardo Muti (Imagoeconomica)

“Io amo scrivere sulle partiture dei pensieri, non miei ma dei pensieri che leggo. Ho trovato questa mattina un pensiero che ho scritto su questa partitura che non prendevo da tempo, un proverbio cinese che è giusto oggi per Scampia: “E’ a forza di pensare ai fiori che i fiori crescono”. Inizia così il pensiero che Riccardo Muti lancia dalla sua mattinata a Napoli che ha scelto di passare a Scampia, tra i giovani musicisti del quartiere. Un pensiero che ha una direzione precisa: “Questo proverbio parla davvero di Scampia e della realtà di questi ragazzi. Bisogna pensare ai fiori così crescono, se da parte dei vertici pensassero di più ai fiori di Scampia, i fiori crescerebbero meglio, questo è il mio messaggio”. Un messaggio chiaro ai vertici politici che Muti accusa di non pensare abbastanza al quartiere a nord di Napoli, a cui lui ha dedicato una mattinata partendo da un gruppo di giovani musicisti di “Musica libera tutti”, l’associazione di Scampia che fa scuola di musica a circa cento ragazzi e ha anche un’orchestra che ha fatto dei concerti e che stamattina ha suonato con il grande direttore d’orchestra. “E’ una realtà – spiega Muti – di persone meravigliose che si interessano ai veri problemi. Parlavo di recente con un musicista napoletano e gli ho chiesto se conosceva questa associazione, lui è napoletano ma non sapeva di questa realtà, significa che ci sono molte colpe nel fatto che non sia conosciuta e come si dice, il problema viene dalla testa. Io sono napoletano di nascita e ho avuto la fortuna di incontrare questi ragazzi prima via video e poi li ho conosciuti di persona a Caserta e ho chiesto subito un momento musicale con questa meravigliosa realtà”. Un momento che Muti si è regalato per il suo ottantesimo compleanno, decidendo di festeggiarlo anche nella periferia estrema della sua Napoli. “Girando il mondo – racconta sotto il sole bollente di Scampia – mi sono reso conto che fare l’equazione Scampia uguale male e camorra non è assolutamente giusto. Il paradiso non esiste da nessuna parte, non si può mettere l’accento solo in senso negativo su questa parte di Napoli. Oggi ricordiamo a tutti che la musica può essere una forma di riscatto sociale, lo è. Sulla loro maglietta c’e’ scritto “la musica rende liberi” ed è una definizione perfetta, non dobbiamo considerare questi ragazzi come se fossero alieni, sono umanità vera di una parte dell’anima napoletana che è quella che rende Napoli unica al mondo, non ha niente a che vedere con la camorra o gomorra. C’e’ una parte bella in questa città e su quella bisogna mettere l’accento per fiorire”.

Contattati dal maestro a marzo

“Il contatto con Muti? A marzo ci hanno chiamato dal suo staff invitandoci a seguire su zoom le prove generali al Mercadante. Al termine il maestro si è fermato a parlare con i nostri giovani musicisti promettendoci che sarebbe venuto a trovarci. non sappiamo come ci abbia conosciuto, ma oggi è qui e siamo emozionati”. Stefania Ioppolo racconta bene all’Ansa l’emozione di un gruppo di venti volontari e dei circa 80 ragazzi musicisti con il progetto “Musica libera tutti” dell’associazione Aquas (Associazione Animazione Quartiere Scampia) a cui Riccardo Muti ha dedicato la sua mattinata a Napoli nell’ambito del festeggiamento dei suoi 80 anni. Il maestro si è voluto regalare un piccolo viaggio nel quartiere periferico, guardando alle forze che lavorano per farlo emergere dagli stereotipi. “Siamo emozionati – spiega Ioppolo – per l’attenzione del maestro. Oltre alla sua ovviamente vorremmo quella delle le istituzioni, che ci ci sono ma con i loro limiti. Ma soprattutto vogliamo che Scampia non venga vista più come la solita scampia di gomorra, veramente basta. Il nostro hashtag è “la scampia che non ti aspetti”, perché cerchiamo di rendere più visibile i lati positivi dei giovani che si impegnano, rispetto ad altre cose, invertendo questa tendenza di un punto nero sulla cartina di Napoli. Noi ce la mettiamo tutta, per i ragazzi”. E i giovani hanno vissuto una mattina di emozioni nuove, inattese: l’orchestra di trenta elementi era nella chiesa di Scampia a suonare diretta dal maestro Muti, niente male. “L’associazione – racconta Ioppolo – fa dei laboratori di strumento nel corso della settimana dal lunedì al venerdì, il sabato ci sono le prove dell’orchestra e un laboratorio dedicato ai piccoli dai 3 ai 7 anni, mentre dagli 8 anni si può entrare nel laboratorio musicale e si può scegliere lo strumento. Poi abbiamo l’orchestra che fa anche degli spettacoli, recentemente sono stati, in occasione del decennale del progetto, all’Arena di Verona per l’Aida e poi sono stati invitati da un’associazione di Vicenza a suonare in una chiesa. Capita spesso. Nell’orchestra ci sono una trentina di giovani dagli 9 ai 25 anni. Alcuni hanno iniziato proprio con Musica Libera Tutti, poi hanno frequentato licei musicali e qualcuno è iscritto al conservatorio e ci sono anche quelli che tornano come maestri, ad esempio il maestro di violoncello ha iniziato con noi, poi si è diplomato al conservatorio ed è tornato qui e insegna violoncello, così anche una ragazza che ha studiato violino e che da quest’anno fa il laboratorio di violino. Gli allievi sono prevalentamente di Scampia ma anche da quartieri vicini come Piscinola ma anche Vomero e Arenella, noi siamo venti volontari tutti di Scampia e abbiamo anche una biblioteca e un doposcuola”. Oggi, però, sono coloro che suonano con Muti: “Un’emozione che ancora non abbiamo realizzata bene, poi scaricheremo tutto, emozione e tensione. Il segnale di Muti però è che la bellezza e la musica costruiscono ponti, non solo tra zone diverse del mondo e d’Italia ma anche tra più piccoli e più grandi”.