“Live in Pompei” 44 anni dopo i Pink Floyd

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A 44 anni dal celebre concerto dei Pink Floyd a Pompei, il regista scozzese Adrian Maben autore del film-concerto “Pink Floyd: live at Pompeii” e il musicista e storico della musica Alexandre Dratwicki, tornano nell’Anfiteatro pompeiano che fu il palcoscenico di quell’evento per discutere di musica e dell’influsso che ha avuto la città sepolta sugli artisti, tra romanticismo e rock progressivo. Il terzo appuntamento degli incontri letterari di “Pompei, un’emozione notturna” è infatti intitolato “Live in Pompeii” e si terrà giovedì 24 settembre alle ore 19 nello spazio dell’Anfiteatro degli Scavi, ai piedi della spettacolare piramide realizzata dall’architetto Venezia, che ospita la mostra sui calchi. Grazie a due interpreti eccezionali, si ripercorreranno le tappe che hanno reso la città antica una fonte di ispirazione per i musicisti, dall’opera di Giovanni Pacini “L’ultimo giorno di Pompei” del 1824, al concerto dei Pink Floyd filmato nell’ottobre del 1971 e proiettato in tutto il mondo tre anni dopo. Durante l’incontro saranno proiettati spezzoni di film e immagini inedite. Il pubblico avrà la possibilità di visitare, prima dell’incontro, la mostra dei calchi di “Pompei e l’Europa 1748-1943”.

Degustazione archegastronomia

Alla fine dell’appuntamento musicale sarà possibile partecipare alla degustazione della “farsiccia”, un progetto dell’Università di Perugia che, in collaborazione con Archeofood, ha realizzato la prima salsiccia al farro, ispirandosi ad una antica ricetta di Apicio. SI tratta di un insaccato di farro, maiale e frutta a guscio, ispirata a un’antica ricetta di Apicio. La presentazione della Farsiccia è un appuntamento voluto dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia, e nasce da un’idea del professor Paolo Braconi, docente di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Perugia, e dell’archeocuoco Marino Marini. Braconi e Marini sono, infatti, gli ideatori del progetto Archeofood (nato per promuovere e divulgare la passione per la storia dell’alimentazione coniugata con l’arte della cucina) ed hanno sperimentato per la prima volta un insaccato che sintetizza in maniera eccellente due elementi base della plurimillenaria tradizione culinaria mediterranea: il farro e il maiale.