Lunedì 14 giugno 2021 ore 17 si terrà via internet un incontro on line con Gianfranco Viesti per la presentazione del suo nuovo libro “Centri e periferie. Europa, Italia e Mezzogiorno”, Laterza. “L’evento – si legge in una nota – rientra nel programma di attività e di incontri del progetto Biblioteca Bene Comune per ripartire con la cultura in una fase di emergenza sanitaria, per diffondere il sapere come fasttore di coesione sociale e di conoscenza. Con l’autore intervengono Achille Flora (L’Orientale di Napoli) e Amedeo Lepore (Unicampania). Coordina Pasquale Iorio (Le Piazze del Sapere). L’evento si svolge in collaborazione con: Auser Caserta, FTSCasertano,ItaliaxilMondo, Combo. Si svolgerà sulla piattaforma Zoom e potrà essere seguito sulla pagina FB Biblioteca Bene Comune Caserta”.
I temi del libro
In “Centri e periferie. Europa, Italia e Mezzogiorno”, Viesti parte dall’assunto che la geografia economica è cambiata e crescono le disparità. Ma il futuro delle città e delle regioni, e quindi delle nazioni, non è mai scritto. Nulla condanna a essere periferia
Il XXI secolo ha visto il declino dell’Italia e l’approfondirsi delle sue disparità interne. Per comprenderne il perché serve collocare quelle vicende, con un’analisi comparata, nel contesto dei grandi cambiamenti internazionali: l’allargamento a Est dell’Unione Europea, la deindustrializzazione, i nuovi servizi avanzati nelle città, il mutamento demografico, le migrazioni, l’influsso liberista sulle politiche economiche. In tutta Europa, a differenza di quanto avveniva nel Novecento, le disuguaglianze stanno aumentando. Ma le gerarchie territoriali non sono un destino irreversibile, cambiano grazie a intelligenti politiche pubbliche. Non è però ciò che è avvenuto, specie negli anni Dieci, in Italia: le politiche hanno spesso assecondato e non contrastato il declino e l’aumento delle disparità. Un’analisi di ampia prospettiva storica, fondata su dati e casi concreti, indispensabile per chi voglia trarre indicazioni per ripensare un’Italia più competitiva e più inclusiva, specie dopo la grande pandemia.