Mercati asiatici incerti, oggi Wall Street è chiusa

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Borsa italiana in recupero: Ftse Mib +0,93%, il Ftse Italia All-Share +0,85%, il Ftse Italia Mid Cap +0,45%, il Ftse Italia Star +0,46%. Lusso, bancari e petroliferi in verde. Mercati azionari europei in rialzo: DAX +0,9%, CAC 40 +1%, FTSE 100 +0,9%, IBEX 35 +0,7%. Euro poco mosso contro dollaro: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1160, ovvero sui livelli di venerdì scorso. Mercati obbligazionari europei positivi in avvio: il rendimento del BTP decennale scende di 1 bp all’1,87%, mentre quello del Bund decennale si riduce di 2 bp allo 0,66%. Lo spread sale quindi di 1 bp a 121 (fonte: MTS). Venerdì scorso a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -1,53%, il Nasdaq Composite a -1,05% e il Dow Jones Industrial a -1,66%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo di quasi l’1 per cento. Oggi il mercato azionario americano resterà chiuso per la festività del Labor Day. Mercati asiatici ancora incerti. A Shanghai l’indice CSI 300 ha terminato a -3,43%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento -0,9% circa. L’Ufficio nazionale di statistica di Pechino ha comunicato di avere rivisto al ribasso dal 7,4 al 7,3% la crescita del Pil della Cina nel 2014. Dietro alla revisione una performance inferiore del settore dei servizi, il cui Pil è stato tagliato dall’8,1 al 7,8% per il passato esercizio. Nel primo semestre di quest’anno il Pil della Cina è cresciuto del 7,0% in linea con gli obiettivi del governo. A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso a +0,38%. Torna il declino per l’indice anticipatore del Giappone che scivola ai minimi degli ultimi quattro mesi. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, infatti, il dato per il mese di luglio si attesta a 104,9 punti, in linea con il consensus, contro i 106,5 punti della lettura finale di giugno (rivista al ribasso da 107,2 di quella preliminare) e i 106,0 punti di maggio.

Borse asiatiche

Seduta in segno negativo per i mercati asiatici alla riapertura delle contrattazioni sui listini cinesi, rimasti chiusi giovedì e venerdì scorsi per il Giorno della Vittoria, celebrazione della fine della Seconda guerra mondiale. Shanghai e Shenzhen aprono in flessione ma a guidare al ribasso gli indici del continente è soprattutto l’America. Dopo il pesante sell-off delle Borse europee, la giornata di venerdì si era chiusa con perdite superiori all’1% per i tre principali indici newyorkesi. Sono stati complessivamente deludenti gli attesi dati occupazionali pubblicati venerdì in Usa, ma soprattutto non hanno fornito una visione chiara sul possibile ritorno a una politica di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve già in settembre. Anche se il calo della disoccupazione e, ancor più, la crescita dei salari oltre le attese potrebbero dare la spinta definitiva alla Fed. L’indice Msci Asia-Pacific (Giappone escluso), perde oltre un punto percentuale. Per quanto riguarda le valute, resta debole il dollaro Usa contro lo yen e anche l’euro segna un rafforzamento nei confronti della divisa Usa. Il dollaro australiano, invece, scivola ai minimi dall’aprile 2009 rispetto alla valuta americana (nella regione calano ai minimi sul dollaro Usa anche il ringgit della Malaysia e il dollaro di Singapore). A Sydney, l’S&P/ASX 200 limita le perdite allo 0,40 in chiusura. Petrolio e minerale di ferro, ancora in flessione, spingono al ribasso i titoli del settore minerario (Bhp Billiton perde quasi il 2%) e dell’energy. Deboli anche i settori bancario e del retail, mentre Qantas, che beneficia dei deboli corsi del greggio, sfiora un progresso del 2% nel corso della seduta. Tokyo riesce dove Sydney ha fallito e il Nikkei 225, che pure aveva segnato significative perdite nel corso della seduta, chiude in territorio positivo (0,38% il guadagno dell’indice delle blue chip del Sol Levante). Positive le performance di colossi dell’auto particolarmente esposti agli Usa, come Honda e Toyota, ma anche di Fuji Heavy Industries (tutti in progresso di circa l’1%). Recupera terreno Toshiba dopo avere finalmente tolto il velo sul bilancio dell’esercizio 2015 (anno fiscale chiusosi lo scorso 31 marzo) e sullo scandalo contabile che aveva portato in più occasioni al rinvio della presentazione dei risultati. Per il periodo che va dall’anno fiscale 2009 al terzo trimestre di quello 2014, gli utili complessivi di Toshiba sono stati inferiori di 224,8 miliardi di yen (poco meno di 1,7 miliardi di euro) rispetto a quanto precedentemente comunicato. Nell’ultimo esercizio, Toshiba ha registrato una perdita netta di 37,8 miliardi di yen, pari a oltre 280 milioni di euro, contro utili per 60,24 miliardi (oltre 450 milioni di euro) dell’anno precedente. E Toshiba ha segnato un progresso dell’1,75% alla fine della seduta. Tornando alla Cina, Shanghai Composite, Shenzhen Composite e Shanghai Shenzen Csi 300 si muovono tutti intorno a perdite dell’1% (il Csi 300 è il peggiore dei tre principali indici della Cina continentale), mentre a Hong Kong, l’Hang Seng limita la flessione intorno al mezzo punto percentuale. Declino dello 0,15% invece per il Kospi a Seoul.

Borsa Usa

A New York venerdì scorso i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in ribasso dopo i dati sull’occupazione relativi al mese di agosto. Il Dow Jones ha perso l’1,66%, l’S&P 500 l’1,53% e il Nasdaq Composite l’1,05%. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che, nel mese di agosto i nuovi posti di lavoro, nei settori non agricoli, sono aumentati di 140 mila unità. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano una crescita di 215 mila impieghi. Rivista al rialzo tuttavia la rilevazione di luglio a 224 mila impieghi dai 210 mila precedenti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1%, inferiore al consensus. Cresce dello 0,3% il salario orario medio su base mensile a fronte di un incremento dello 0,2% atteso d agli analisti. Proprio il dato sulla disoccupazione (ai minimi) e l’incremento delle retribuzioni (superiore alle attese) hanno aumentato le probabilità di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed già a settembre. Nell’arco dell’intera settimana il Dow Jones ha perso il 3,2%, l’S&P 500 il 3,4% e il Nasdaq Composite il 3%. Sul fronte societario negativi un po’ tutti i settori, in particolare materie prime e finanziari. Tra i singoli titoli BlackBerry -2,41%. Il produttore di smartphone ha annunciato l’acquisto del produttore di software per il mobile Good Technology per 425 milioni di dollari.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1,2%, il Cac40 di Parigi l’1,3%, il Ftse100 di Londra l’1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,9%. L’Ufficio di Statistica Destatis ha indicato a luglio una crescita dello 0,7% rispetto al mese precedente. Cresce meno del previsto in Germania la produzione industriale: risultato inferiore alle attese degli analisti (pari a +1%) sebbene sia superiore alla rilevazione precedente pari al -0,9% rivista dal -1,4%. Più tardi (alle 10,30 ora italiana) sarà annunciato l’indice di fiducia Sentix di settembre della zona euro.

Italia

Piazza Affari ha chiuso la settimana, venerdì scorso, in profondo rosso. L’indice Ftse Mib ha archiviato la seduta nei pressi dei minimi di giornata a 21.472 punti, in flessione del 3,18%. Dopo il rally di giovedì dettato dalle parole di Draghi che hanno aperto a un possibile potenziamento del QE, sui mercati si è tornato a guardare alla Cina – con Fitch che vede il ritmo di crescita del gigante cinese decelerare 5% nel periodo 2016-2020 – e al rischio rialzo tassi da parte della Fed.


I dati macro attesi oggi

Lunedì 7 settembre

USA Festa dei lavoratori

05:00 GIA Superindice lug

08:00 GER Produzione industriale m/m lug

10:30 EUR Indice di fiducia Sentix set