Credito, la pandemia fa crollare richieste di prestiti e mutui in Campania

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L’ultimo Barometro Crif registra una sensibile diminuzione delle richieste di finanziamento da parte delle famiglie campane. Relativamente all’importo medio dei mutui richiesti, si registra un aumento generalizzato in regione. Rispetto alla rilevazione sull’anno 2019, la provincia di Salerno vanta la crescita più marcata (3,3%) che porta il valore ad assestarsi a 128.263 euro. È però Napoli che guida la classifica regionale in termini assoluti, con una media di oltre 141.000 euro (+2,6% rispetto al 2019 e 10° posto nel ranking nazionale), davanti proprio alla seconda provincia. Per i prestiti finalizzati, la Campania registra l’importo più basso d’Italia rispetto alle altre regioni, con una media di 3.974 euro. L’importo è in calo in tutte le province, con la flessione più significativa ad Avellino (14,6%). Il valore richiesto più elevato si registra a Benevento, con oltre 5.300 euro malgrado una flessione del 4,9% rispetto al 2019, contro i 4.552 euro di Salerno, i 4.490 euro di Caserta, i 4.416 euro di Avellino e i 3.594 di Napoli. Sui prestiti personali la Campania ha visto un decremento del 6,9% rispetto all’anno precedente, uno dei più rilevanti se si guarda anche alle altre regioni. Flessione generale a livello provinciale. Il calo più evidente a Napoli con un meno 7,5%. Il valore richiesto più alto in media si registra a Benevento, con 11.636 euro (malgrado una flessione del 3,6% rispetto al 2019), che sopravanza Salerno con 11.418 e Napoli con 11.395 euro. Seguono Caserta e Avellino, rispettivamente con un importo medio richiesto di 11.358 euro e 11.171 euro, a fronte di una flessione rispettivamente del 5,1% e 7,2% rispetto al 2019. “Come spesso accade nei momenti di incertezza, nell’anno appena concluso le famiglie hanno preferito adottare un atteggiamento prudente. Sono i prestiti personali ad aver risentito maggiormente della crisi e a non aver ancora manifestato concreti segnali di recupero, mentre i prestiti finalizzati sono ripartiti nel post-lockdown per poi bloccarsi nuovamente a partire da ottobre, con la seconda ondata di contagi. Anche la condizione delle richieste di mutui va vista in questa luce in quanto il comparto è stato sostenuto primariamente dalle surroghe, che hanno visto un vero e proprio boom stimolato dalla necessità delle famiglie di individuare soluzioni quanto più sostenibili rispetto al bilancio familiare – commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF – Sempre che non si presentino ulteriori elementi condizionanti, per il  2021 si prevede un recupero della domanda di prestiti e di mutui, favorita anche dalle prospettive di ripresa dei consumi e da tassi ancora appetibili. Alla luce del peggioramento della rischiosità del comparto, tornata a crescere nell’ultima parte del 2021, le politiche di erogazione da parte di banche e finanziarie potrebbero però essere improntate a una certa cautela”.