In ricordo del presidente Valéry Giscard d’Estaing

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In foto Valéry Giscard d’Estaing

Valéry Giscard d’Estaing, il terzo Presidente della V° Repubblica, è venuto a mancare mercoledì 2 dicembre all’età di 94 anni, dopo una vita intera dedicata al servizio dei Francesi. Quest’immenso servitore dello Stato fu ispettore delle finanze, sindaco, deputato francese ed europeo, ministro, presidente di Regione, membro del Consiglio costituzionale, accademico e Presidente della Repubblica. Per 65 anni si è adoperato a favore dell’interesse comune, a tutti i livelli della Nazione. Poco gli importava la funzione, purché potesse servire la Francia. Il commiato dell’Ambasciata di Francia in Italia di cui Sua Eccellenza l’Ambasciatore Christian Masset è stato molto solenne: A 18 anni, non esitò ad interrompere studi brillanti per fare destino della Francia la sua priorità, oltre le proprie. Con le armi in mano, prese parte alla Liberazione di Parigi, raggiunse il Primo esercito francese e si distinse per il suo coraggio nel combattere, per cui ricevette in seguito la Croce di Guerra al Valore militare.Una volta conclusi gli studi nelle grandi scuole di Polytechnique e dell’ENA, diventò un alto funzionario di talento, devoto all’amministrazione del proprio paese. Ministro per 12 anni, sotto la presidenza di Charles de Gaulle e poi di Georges Pompidou, contribuì a risanare le finanze pubbliche e a sviluppare l’economia della Francia durante le Trente Glorieuses. Fervento sostenitore della stabilità monetaria e dell’equilibrio di bilancio, contribuì anche alla politica d’indipendenza energetica del paese. Valéry Giscard d’Estaing fu anche un uomo politico impegnato che seppe convincere i Francesi grazie al suo dinamismo e alla sua visione. Non aveva ancora trent’anni quando divenne vice-direttore di gabinetto del presidente del Consiglio Edgar Faure, e deputato del Puy-de-Dôme vent’anni dopo. Nel 1966, fondò il partito dei Repubblicani Indipendenti, costituendo un polo riformista, centrista e europeista, vocato ad assumere un ruolo sempre più importante nell’equilibrio interno della maggioranza di destra. Diventò poi sindaco di Chamalières l’anno successivo. La sua energia e l’efficacia del suo bilancio sia al livello nazionale che al livello locale fecero di lui, dopo il decesso di Georges Pompidou, uno dei favoriti per succedergli. E’ così che Valéry Giscard d’Estaing diventò Presidente della Repubblica. Il 19 maggio 1974, al termine di una campagna mediatica a tutti gli effetti inedita, vinse le elezioni a 48 anni. Il suo mandato fu un intenso periodo di riforme. Colui che chiamavamo ormai VGE, o più semplicemente Giscard, seppe modernizzare la funzione di capo dello Stato e “guardare la Francia in fondo agli occhi”. Il suo settennato trasformò la Francia. Permise ai giovani di votare a partire dai 18 anni, alle donne di interrompere legalmente una gravidanza non desiderata, alle coppie di divorziare per mutuo consenso, alle persone con disabilità di ottenere nuovi diritti. Operò per un’Europa più forte, una coppia franco-tedesca più unita e contribuì a stabilizzare la vita politica ed economica internazionale con la fondazione del G7. Quando lasciò l’Eliseo, Valéry Giscard d’Estaing promise ai Francesi di portare avanti il suo impegno insieme a loro. Il suo famoso “arrivederci” fu in realtà un “a presto”. Rieletto all’Assemblea Nazionale, diresse l’opposizione centrista in qualità di dirigente dell’Unione per la Democrazia Francese, prima di avvicinarsi ulteriormente alla destra. Tornando alle sue radici in Alvernia, mentre dirigeva il consiglio regionale, lavorò ad una maggiore integrazione del suo territorio e alla valorizzazione del suo patrimonio. Membro di diritto del Consiglio costituzionale, vi partecipò a partire dal 2004, continuando, ben oltre il suo settennato, a modellare la nostra vita politica e istituzionale nonché le nostre vite quotidiane. Valéry Giscard d’Estaing fu anche, e sempre di più, un grande Europeo. Creazione del Consiglio europeo, elezione del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, implementazione dell’Unione monetaria, fondazione dell’Agenzia spaziale europea: tutte queste tappe hanno il suo segno. Quello di una visione che punta in alto e lontano e che mirava, sempre, all’interesse della Francia e dei suoi concittadini. Dal 1989, fu eletto deputato al Parlamento europeo e s’impegnò a favore di una costituzione comune, che considerava una garanzia di solidarietà tra gli Stati e i popoli, presiedendo la Convenzione sul futuro dell’Europa nel 2002 e nel 2003. Valéry Giscard d’Estaing, di cui Maupassant e Baudelaire furono le insuperabili guide, era infine un uomo di lettere. Autore di saggi, romanzi e memorie, fu eletto all’Académie française nel 2003 e non cessò mai di coltivare l’amore per la nostra lingua.
Gli orientamenti che aveva dato alla Francia guidano ancora i nostri passi. Servitore dello Stato, uomo politico promotore del progresso e della libertà, la sua morte è un lutto per la Nazione francese. Il Presidente della Repubblica e sua moglie porgono le loro più sincere condoglianze a sua moglie, ai figli e ai parenti, agli Alverniati e a quelli che si sono impegnati insieme a lui e alle sue idee, e a tutti i Francesi.