(Adnkronos) – Due i momenti significativi nell’iter diagnostico effettuato: nel 2015, con il contributo di Iperion Ch.it e del Cnr-Isti di Pisa, si è documentato lo stato di fatto dell’opera, in relazione ai materiali costitutivi, distinguendoli da quelli riconducibili ai restauri effettuati in epoca antica e moderna. Nel 2018, con la partecipazione dell’Università del Molise e del Cnr, è stato eseguito il rilievo di dettaglio del mosaico, mediante fotogrammetria ad alta risoluzione: al modello tridimensionale dell’opera si è aggiunta l’indagine tramite georadar per verificare le condizioni del supporto. Tali operazioni hanno consentito anche di mettere in evidenza fratture e fessurazioni non visibili ad occhio nudo, così come anomalie negli strati costitutivi il supporto.
Home adnkronos-ildenaro Archeologia: restauro grande mosaico di Alessandro Magno scoperto a Pompei (3)