Promozione e comunicazione per la ripresa del comparto cultura

418

Attenzione, attenzione: c’è un piano B per tutto il settore culturale in questo periodo disastroso di malattia, paura e chiusure. Esiste, non è difficile e principalmente è cantierabile. Innegabile l’attuale emergenza cultura anche se gli interventi nel settore non suscitano altra reazione che quella dell’elargizione di qualche mancetta qui e li quale dimostrazione di comprensione e sostegno. Un cerotto sull’ulcera emorragica. Il paziente muore. Risultato: la solita guerra tra ricoverati, prima a me, io soffro di più, tu sei raccomandato. Dura la vita del gestore inconsapevole. La priorità delle problematiche di questo settore, che la pandemia e il suo prolungarsi stanno peggiorando, proprio non rientra negli schemi organizzativi correnti. Interpretazione. Proprio quella considerata, da tutti quelli che ne conoscono troppo poco, un giochetto, una parvenza di story telling, magari in costume. Conoscere e gestire i tempi, gli usi, le modalità con le quali far vivere o vivere in prima persona al pubblico un evento, una condizione, un opera. Coraggio, gestiamo l’emergenza. Il nuovo modo di vivere la cultura non deve essere un ripiego o un adattamento imposto dalla necessità. Uno degli scopi è il mercato. È il mercato che determina il successo delle pubblicazioni. La conoscenza e il processo di crescita degli artisti implicano necessariamente il loro rapporto col mercato. I musei e le strutture espositive derivano dal mercato i flussi di visitatori. Occorre dunque coltivare una relazione esclusiva tra fruitore ed offerente. Non si tratta solo di esporre attraverso i media i contenuti di questa o quella struttura espositiva, di promuovere passeggiate virtuali tra paesaggi archeologici o naturali, di presentare libri, saggi o opere artistiche. La piacevolezza del vivere di persona questi eventi, di viverli e non di guardarli non sarà mai eguagliabile. Ecco come l’interpretazione può intervenire. Una vera e propria chiamata alle armi: eventi studiati per il video, non semplicemente riprese di quel che si può vivere di persona, questo lo spunto. Il personaggio di un libro che parla della sua vicenda coinvolgendo psicologi, tecnici della materia in un determinato giorno alla cui fine il testo sarà venduto ad un prezzo più basso solo per le successive 24 ore.
La spiegazione di una singola opera (pittura, scultura, narrativa) offerta come un evento epocale, sviscerata, narrata, letta e colta nei suoi molteplici aspetti, resa accessibile solo a quelli che avranno pagato un prezzo simbolico, e solo per 24 ore.
Un programma digitale a più sfaccettature inteso come comunicazione e promozione. La vendita del prodotto cultura come in un Black Friday. Da far coincidere, magari con il giorno d’inizio dei saldi di fine stagione. La modalità funziona: al Teatro San Carlo hanno capito e con le giuste modalità i concerti raccolgono grandi consensi.
Forse l’orrore si dipingerà sul volto delle solite vestali di una visione della cultura appartenente a mondi lontani nel tempo e negli stili di vita. Pazienza, ce ne faremo una ragione. Ora è il momento di recuperare economie ormai al disastro, mettendo le basi per una futura rimessa in moto senza particolari asperità di percorso. Modalità diverse, che coinvolgano il pubblico non solo come spettatore ma principalmente quale attore della vicenda culturale. Una figata. (Travasiamo pure lo slang italiano giovanile nell’italiano colloquiale, tanto col tempo il marchio diagenerazionale si perde)
Un determinato giorno, in una fascia oraria circoscritta alle sole, successive 24 ore, un libro presentato e venduto a prezzo ridotto, un opera, una sola, spiegata, illustrata, e offerta in vendita al pubblico delle aste per un acquisto ad un costo sotto il prezzo di riserva. Prodotti multimediali e gadget relativi a musei o esposizioni, presentati con interviste al pubblico e sondaggi offerti in vendita nella stessa modalità. Sempre per le sole 24 ore seguenti. Un occasione, non più ripetibile. Anche la spiegazione dell’Iliade o dei Promessi Sposi. La 24 ore della promozione e comunicazione della cultura per una visione organica di sostegno e sviluppo di tutto il comparto.