Addio al giornalista Pietro Greco. Grande divulgatore scientifico, fu tra i promotori della Fondazione Idis

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in foto Pietro Greco

È morto stamattina Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore di fama internazionale, socio fondatore della Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli, membro del consiglio scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). A confermare la notizia su Twitter la redazione Radio3scienza, con cui ha lavorato come conduttore, che ne ricorda la “grande capacità di unire autorevolezza e umiltà, pensiero acuto e pacatezza. Un uomo di scienza, un professionista gentile, un collega generoso”. Nato a Barano di Ischia il 20 aprile del 1955, Greco si era laureato in chimica, e vanta un lungo e prestigioso curriculum. È stato membro del consiglio scientifico della Fondazione Symbola, direttore della rivista Scienza&Società edito dal Centro Pristem dell’università Bocconi di Milano, direttore dei master in Comunicazione scientifica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, e condirettore del web journal Scienzainrete. Dal 2018 era diventato caporedattore del magazine on line ‘Il Bo Live’, curato dall’Università degli Studi di Padova, mentre dal 2006 al 2008 è stato consigliere del ministro dell’Università, Fabio Mussi. Appassionato di fisica teorica, pacifismo e storia della scienza, ha scritto molti libri tra cui l’ultimo, uscito a settembre, ‘Quanti. La straordinaria storia della meccanica quantistica’. Il presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, Antonio Zoccoli, lo ricorda come una colonna portante del giornalismo scientifico italiano, “con cui negli anni abbiamo spesso avuto il grande piacere di collaborare. Era non solo un serio e appassionato giornalista e divulgatore scientifico, capace di profonde riflessioni sul mondo della scienza e della sua comunicazione, ma anche una persona di alto spessore intellettuale e umano. Una persona colta e gentile, che ha sempre avuto ben chiara l’importanza del ruolo della scienza nella nostra società”.