Napoli-Real Sociedad, che “Diego Armando Maradona” sia

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Il più grande di tutti i tempi, l’uomo del popolo e soprattutto il simbolo della rinascita di un’intera città: questo è stato, e per sempre sarà, Diego Armando Maradona per tutti i napoletani. La morte di “D10S” ha fortemente scosso la capitale del Mezzogiorno, ed il Comune ha risposto presente all’intenso dolore dei suoi abitanti: alle 18,55 si giocherà l’ultima dei gironi di Europa League al Diego Armando Maradona. La partita “dentro o fuori” contro la Real Sociedad rappresenta certamente lo scenario perfetto per inaugurare al meglio il glorioso nome.
La squadra ospite, attualmente seconda nel campionato spagnolo, non è da sottovalutare: sono infatti 25 i punti guadagnati in 12 partite in LaLiga, con 22 reti siglate e soltanto 5 subite. L’ultima squadra capace di vincere contro la Real Sociedad? Il Napoli più di un mese fa, da allora 4 vittorie ed altrettanti pareggi. Ottimi numeri per una squadra che gioca un calcio bello quanto efficace, ed è questo l’aspetto su cui vorrei soffermarmi per un’attenta analisi in compagnia di Francesco Galardo, grande appassionato e competente di calcio, aspirante giornalista nonché istruttore di calcio presso i circoli affiliati al C.S.I.
Il modulo base della compagine guidata da Imanol Alguacil è un 4-3-3 molto duttile (può mutare ad esempio in un 4-2-3-1 oppure 4-1-4-1); ma per gli spagnoli questi numeri sono la logica conseguenza del gioco posizionale che adottano. Quindi nel dettaglio, come si comporta in campo la Real Sociedad?
In fase di possesso i giocatori occupano tutti i corridoi del campo per attaccare gli “Half-Spaces” (spazi situati a metà tra le fasce ed il centro del terreno di gioco) con Oyarzabal e David Silva coadiuvati dal lavoro di Port ed Isac, giocatori molto abili nel muoversi alle spalle della linea difensiva avversaria, creando spazio ai compagni. Come in tante squadre moderne l’azione prende forma costruendo a3 partendo dal basso, con l’obiettivo di superare il primo pressing tramite la “Salida Lavolpiana”: un centrocampista si abbassa mentre i difensori centrali si allargano fornendogli spazio per agire, una delle due mezzali si trasforma in play ed i terzini spingono sulle rispettive fasce per dare ampiezza alla manovra e schiacciare l’avversario, bloccandone al contempo le linee di passaggio. Contro il Napoli i giocatori riuscirono a passare velocemente dal portiere ai centrocampisti in diverse occasioni attirando uno dei due centrocampisti azzurri che, sganciandosi, lasciava isolato il compagno di reparto contro David Silva e Merino.

in foto Sagnan in pressione alta su Petagna

In fase di non possesso mantengono una linea difensiva particolarmente alta (i due centrali contro il Napoli arrivarono a marcare Petagna nella metà campo azzurra), mentre in fase di riconquista del pallone eseguono un ottimo “gegenpressing” (in italiano, “riaggressione”) con 3 o 4 giocatori sul portatore di palla avversario.

in foto: pressing immediato sul portatore di palla, prima Lobotka e poi Insigne

La Real Sociedad è una squadra molto pericolosa, organizzata e con tanti giocatori di qualità; le assenze di David Silva e Mikel Oyarzabal sono sicuramente importanti ma non renderanno facile la sfida. Lo stesso Napoli si presenta al Maradona con un’assenza importante: Victor Osimhen, il giocatore ideale per affrontare la squadra spagnola, che volontariamente lascia molto spazio alle spalle della difesa. Lozano partirà probabilmente titolare con Mertens per lo stesso motivo, ma con Gattuso è difficile fare previsioni ed ha dimostrato di saper alternare bene i suoi giocatori.
Ringrazio di cuore Francesco per avermi prestato le sue notevoli conoscenze, fondamentali per la stesura dell’articolo. Se volete seguire le sue interessantissime analisi potete trovarlo su Twitter (@Francesclol) ed Instagram (francescogalardo)!

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