Trasporti, a Napoli scatta la rivolta degli autisti di scuolabus

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Trasporto scolastico in ginocchio nella città di Napoli. Anche nella mattina del 9 dicembre gli autisti di scuolabus in presidio in piazza Plebiscito. Assodiritti che punta il dito contro le istituzioni ‘colpevoli’ di ”aver impedito al settore e ai suoi lavoratori di poter lavorare onestamente distruggendo così intere famiglie”. La categoria rivendica come il trasporto scolastico sia ”un servizio di eccellenza a Napoli che non è mai stato valorizzato dalla istituzioni. Si tratta – afferma Carlo Di Dato – di un servizio fornito da donne e uomini che godono di immensa fiducia da parte delle famiglie che ci affidano i loro figli per accompagnarli da casa a scuola a viceversa e a cui da marzo è impedito di lavorare”. In particolare l’associazione punta il dito contro la Regione Campania che ”non si è preoccupata di chiedersi come questi lavoratori possano sopravvivere mentre si ha il dovere di portare un minimo di retribuzione nella case di queste persone”. Assodiritti, nel ricordare le misure previste in alcuni decreti legge per fronteggiare l’emergenza Covid indirizzate anche alla categoria del trasporto scolastico, si domanda: ”La Regione Campania ha mai chiesto di utilizzare parte di questi fondi? Il presidente De Luca dopo aver dichiarato che gli operatori del trasporto scolastico della città di Napoli sono obbligati a stare fermi e quindi a non guadagnare, si è preoccupato di mettere in campo azioni per sostenere la categoria? Dal 2 settembre siamo in attesa di risposte significative nonostante la disponibilità di risorse. Il silenzio della Regione sta distruggendo 150 famiglie”, conclude.