Covid, virus più letale per gli uomini: rischio triplo rispetto alle donne

277

Un’analisi globale di oltre tre milioni di casi di Covid-19, suggerisce che i pazienti maschi con la malattia hanno quasi tre volte più probabilità di richiedere l’ammissione alla terapia intensiva rispetto alle pazienti di sesso femminile. Lo studio, pubblicato su Nature Communications e realizzato da un gruppo di ricercatori guidato da Kate Webb dell’Università di Cape Town, Cape Town, Sud Africa e da Claire Deakin dello UNiversity College di Londra, rileva anche che i pazienti maschi hanno un rischio più elevato di morte per Covid-19. L’evidenza suggerisce che c’e’ un pregiudizio verso una maggiore gravita’ della malattia da Covid-19 nei pazienti maschi. Tuttavia, questo non e’ stato convalidato in un’analisi su larga scala dei dati globali. In una meta-analisi di 92 rapporti dal 1 gennaio al 1 giugno 2020 ottenuti da siti web governativi e letteratura pubblicata, Kate Webb, Claire Deakin e colleghi hanno studiato se il sesso fosse un fattore di rischio per l’infezione da Sars-CoV-2 e la mortalita’ da Covid-19. In totale, la loro analisi ha incluso 3.111.714 casi, in cui e’ stato registrato il sesso, da 46 Paesi nel mondo, compresi gli Usa con analisi su 44 Stati. Gli autori hanno scoperto che nel loro campione non vi era alcuna differenza nella proporzione di pazienti maschi e femmine che erano stati infettati da Sars-CoV-2, ma e’ stato tuttavia riscontrato che i pazienti di sesso maschile avevano maggiori probabilita’ (2,84 volte piu’ alte) di essere ricoverati in un’unita’ di terapia intensiva a causa del Covid-19. Le probabilità di morte a causa di questo virus erano 1,39 volte piu’ alte per i pazienti maschi nel loro campione rispetto alle femmine. Gli autori suggeriscono che le differenze nelle risposte immunitarie dei diversi sessi potrebbero essere un fattore nei risultati che hanno osservato. Tuttavia, possono influire anche altri fattori biologici e comorbidità basate sul sesso. I ricercatori sostengono che sebbene siano necessari ulteriori studi, questi dati hanno importanti implicazioni per la gestione clinica di Covid-19 e le strategie di mitigazione.