Agricoltura: la canapa il nuovo eldorado?

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In agricoltura ogni pianta assume un valore enorme. Ce ne sono alcune, però, che hanno un’importanza davvero rilevante, se si pensa alla storia che si portano dietro. La canapa, ad esempio, è stata coltivata fin dal settimo secolo a.C. quando fu introdotta dalle popolazioni nomadi sciite che la portarono nel sud della Russia. Da qui si propagò in tutta l’Europa centro settentrionale, in Asia Minore, Grecia, Italia, Francia.

La canapa è stata quindi introdotta in Europa circa 500 anni prima la nascita di Cristo, se si considera che a Berlino è stata ritrovata un’urna contenente foglie e semi di cannabis risalente a 2.500 anni orsono.

Oggi la coltivazione della canapa è tornata fortemente in auge anche grazie alle tante opportunità che questa pianta offre. Innanzitutto si tratta di una pianta in grado di migliorare il terreno. La sua coltivazione può essere inserita nelle rotazioni portando valore al suolo dell’azienda agricola.

Inoltre si tratta di una specie dall’effetto depurativo sul suolo: come fitoestrattore la canapa può smaltire eventuali sostanze inquinanti che contaminano il suolo. Si tratta, inoltre, di una pianta che può essere coltivata in tutte le regioni a clima temperato. Le sue caratteristiche richiedono terreni soffici, profondi, permeabili e fertili. L’eccessiva temperatura nella prima fase di sviluppo può causarne la fioritura precoce, fenomeno che risulta assai nocivo sia per la qualità sia per la quantità del prodotto. È bene seminare su terreni profondi almeno 70 cm e drenanti.

Inoltre la pianta non teme le gelate tardive, per cui si coltiva bene anche in nord Italia, quando è ben radicata risponde bene ai periodi di siccità. Quello che non sopporta è il ristagno idrico, letale per la radice a fittone della pianta, una buona lavorazione servirà proprio ad evitarlo. È inoltre una pianta molto produttiva in quanto, dai suoi semi, nascono diversi prodotti come quelli disponibili su www.cibdol.it.

La canapa tessile

Molti agricoltori decidono di puntare sulla canapa anche per la possibilità di ottenere tessuti. In Italia la canapa tessile è stata utilizzata sin dai tempi antichi: le celebri Repubbliche marinare, ad esempio, usavano la fibra di canapa per realizzare vele resistenti per le proprie imbarcazioni. Ma anche nel settore domestico l’uso della canapa era molto comune, soprattutto nelle aree del centro Italia. L’importanza della canapa come fibra tessile è sempre stata molto elevata, tanto che questa pianta veniva indicata come oro verde, visto il guadagno che permetteva a quanti la lavoravano.

I tessuti a base di canapa vengono realizzati grazie alla fibra che si ricava dalla pianta che è caratterizzata da una elevata resistenza sia agli strappi che all’usura e dalla particolarità di essere fresca in estate e di mantenere caldi in inverno. Per questo motivo, l’utilizzo dei tessuti in canapa garantisce un’ampia possibilità di utilizzo, sia per tessuti da arredamento che per abbigliamento.

Inoltre, la canapa garantisce una marcata resistenza ai raggi infrarossi e agli ultravioletti, proteggendo la pelle in maniera molto più elevata rispetto a qualsiasi altro tessuto.