Analizzando l’impatto del coronavirus sul settore della logistica e del trasporto intermodale, il 70% tra le imprese più rappresentative in Italia hanno perso durante il lockdown meno del 30% del fatturato, mentre il 6,4% delle aziende ha registrato un calo tra il 50 ed il 70%, solo il 3.5% un calo drastico di oltre il 70%. Lo dimostra uno studio realizzato dal Centro Studi di Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), con la collaborazione scientifica della Svimez, dell’Università Parthenope di Napoli e di Srm.
“Sono dati che dimostrano come il popolo del trasporto non si sia mai fermato – sottolinea Guido Grimaldi, presidente di Alis-. Basti pensare che le imprese del cluster hanno fatto un modesto ricorso allo strumento della cassa integrazione con l’obiettivo di salvaguardare il lavoro e la dignità degli uomini e delle donne del trasporto”.
Alis sollecita un maggiore impegno del Governo al fianco delle imprese e dei lavoratori, per favorire il consolidamento di un settore in grado di competere in Europa e nel mondo. Ne è un esempio quanto fatto dagli associati Alis sul fronte della sostenibilità: la nuova regolamentazione IMO 2020 ha imposto un drastico calo delle emissioni di CO2. Grazie ad investimenti delle aziende per oltre 5 miliardi di euro in nuove navi, nuovi camion, nuovi treni, magazzini di ultima generazione e infrastrutture più moderne, il miglioramento è stato ben 5 volte superiore rispetto ai limiti imposti dalla normativa stessa.
“Per senso del dovere, responsabilità e grande generosità nei confronti del nostro Paese non ci siamo mai fermati ed il popolo del trasporto, con i medici ed il personale sanitario, è tra gli eroi della pandemia. Ma adesso – conclude il presidente Grimaldi – le nostre aziende potrebbero ritrovarsi in difficoltà se il Governo non ascolterà le nostre proposte per l’economia e non interverrà con misure tempestive, concrete e di visione nei nostri confronti. Il mio invito ad imprese, imprenditori e lavoratori è a non demordere mai, a non abbandonare mai le proprie convinzioni ma soprattutto a non fermarci perché l’Italia ha bisogno di noi”.