Ciro Salvo concede il bis: per il secondo anno consecutivo la sua 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria London si posiziona infatti al primo posto di 50 Top Europe, la speciale classifica dedicata alle migliori pizzerie del Vecchio Continente (Italia esclusa) di 50 Top Pizza, la più prestigiosa guida on-line di settore. Alla sede inglese di 50 Kalò è andato altresì il premio speciale per il miglior servizio di sala, Best Service 2020, mentre lo stesso Ciro Salvo si è aggiudicato l’importante riconoscimento di miglior pizzaiolo europeo dell’anno, Pizza Chef of the Year 2020. Un’incetta di allori che evidenzia ancora una volta il talento e la dedizione del pizzaiolo partenopeo, non solo a Napoli. Passione per la pizza dimostrata in egual misura da tutti i protagonisti presenti in classifica, a partire dagli altri due locali sul podio: Via Toledo Enopizzeria di Vienna, guidata dal maestro pizzaiolo Francesco Calò, e Bijou di Parigi, dove a dare vita agli impasti è Gennaro Nasti. Alla pizzeria austriaca sono andati inoltre i premi speciali Performance of the Year 2020 e Best Wine List 2020.
La Tonno e Cipolle di Nasti invece è stata nominata la Pizza of the Year 2020. Appena fuori dal podio i locali Bæst, di Copenaghen e La Pizza è Bella, di Bruxelles, ai quali sono andati rispettivamente i riconoscimenti Innovation and Sustainability 2020 e Made in Italy 2020. Tra gli altri European Special Awards da sottolineare il titolo di New Entry of the Year 2020 assegnato alla parigina Peppe Pizzeria. A guidare l’elenco di Paesi con il maggior numero di pizzerie presenti in classifica è l’Inghilterra, a quota 7, poi la Francia (6) e la Spagna (5); seguono con 3, a pari merito, il Belgio, la Germania e la Russia e ancora, con 2, Danimarca, Svezia, Svizzera, Finlandia, Irlanda e Polonia; infine, con un locale, Austria, Olanda, Norvegia, Portogallo, Ucraina, Scozia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Romania ed Estonia. ”Il livello qualitativo medio delle pizzerie nel Vecchio Continente verificato dai nostri ispettori – concludono curatori – è in costante aumento, con punte di eccellenza come quelle presenti in 50 Top Europe. Potremmo dire che se in Italia continua a giocarsi la Champions League della pizza, negli altri campionati europei vengono fatti comunque ogni anno dei passi in avanti. E a contribuire alla crescita di una cultura della buona pizza non sono solo più pizzaioli e imprenditori italiani emigrati all’estero o loro discendenti, ma anche professionisti di diverse nazionalità”.