Imprese, studio di Confesercenti Campania: nel primo semestre persi 28 mld

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A 45 giorni dalla riapertura delle attività, Confesercenti Campania diffonde i dati di uno studio dettagliato sull’andamento delle aziende della regione nel primo semestre 2020. Un focus che mette in luce la crisi profonda dell’economia del territorio. “Sono quasi 28 i miliardi di euro di perdite per le imprese campane nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019 – avverte Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania – una cifra negativa enorme maturata per la totalita’ nel corso degli ultimi 4 mesi, ovvero nel periodo del lockdown e in questo primo mese e mezzo di riapertura. La nostra economia e’ in ginocchio”. Nel primo semestre del 2020, secondo i dati di Confesercenti, “le imprese campane hanno fatturato 27.8 miliardi di euro in meno rispetto ai primi 6 mesi del 2019, con una parabola discendente spietata”. Nei mesi di marzo e aprile persi 15,5 miliardi di euro a cui si aggiungono i 12,3 miliardi dei mesi di maggio e giugno. Hanno tenuto solo i primi due mesi dell’anno. Un aumento delle perdite che e’ sceso, da quando le aziende hanno potuto riaprire, dal 96% solo al 75%. La gravita’ piu’ acuta riguarda le aziende, a rischio fallimento, e i posti di lavoro. “Confesercenti Campania – spiega Schiavo – lancia il grido d’allarme, perche’ di questo passo oltre 47.000 imprese chiuderanno i battenti a settembre, lasciando a casa piu’ di 140.000 lavoratori. Ricordo che in Campania oltre 20mila imprese non hanno ancora riaperto dopo il lockdown. E se questo sara’ l’andamento dell’economia anche a luglio e ad agosto, la Campania dovra’ affrontare un ulteriore tsunami economico. Il momento e’ molto grave. Manca la domanda, gli esercenti sono al collasso. E non inganni che si vede molta gente in giro: l’economia e’ ferma, le persone hanno pochi soldi in tasca. Penso a coloro che sono in cassa integrazione e hanno visto ridursi la mensilita’ e aumentare soltanto le incertezze per il proprio futuro. Tutto cio’ ricade sugli imprenditori e di conseguenza sui lavoratori”. Confesercenti Campania chiede che si abbassi, e in alcuni casi si annulli del tutto, le tasse fino a fine anno e che si azzeri l’IVA per tutto il 2020. “Le nostre attivita’ commerciali e i consumatori hanno bisogno di tempo per riprendersi. Bisogna intervenire subito. Il taglio significativo delle tasse – conclude – e’ una misura necessaria per consentire alle aziende campane di sopravvivere a questa crisi post Covid. Proponiamo, infine, un piano triennale finalizzato all’abbassamento al 35% della pressione fiscale. Sarebbe positivo anche perche’ in questo modo tutti pagherebbero le tasse”.