Inghilterra e Milano precursori, che anche a Napoli si sfrutti la chance del turismo cimiteriale

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in foto il Kensal Green Cemetery a Londra

Dai mangiadischi degli anni 60 (N.d.R.: arnesi dalla bocca larga e sottile nei quali infilavi un piatto nero, un disco, e da cui subito dopo uscivano i suoni di una canzone) un refrain molto in voga strimpellava un invito a partecipare ad un funerale. Era infatti un assurdo pensare ad una visita al cimitero come a qualcosa di piacevole. Eppure.
Kensal Green Cemetery si trova nel quartiere Kensal Green di Londra, ed è uno dei sette cimiteri monumentali londinesi, il più antico di tutti. Nel cimitero è sepolta Marigold Frances Churchill, figlia del Primo Ministro Winston Churchill. Fra le tombe vi è quella della principessa Sofia di Hannover, la terza figlia di re Giorgio III, che chiese espressamente di venire sepolta in questo cimitero per trovarsi al fianco di suo fratello. Questo cimitero è visitato ogni anno da tantissime persone che vi si recano non per piangere i propri morti ma per goderne degli spazi e apprezzare tombe, di grande qualità artistica, che i Vip di una volta vollero come ultima dimora. Non è una fiera del macabro, è una visita di grande interesse culturale: la storia, il costume, l’arte e l’architettura. Non è un caso che gli inglesi amino trascorrere il proprio tempo in questo ed altri cimiteri anche solo per meditare, studiare, passeggiare. Strano popolo, si potrebbe pensare. La cura del verde e l’atmosfera poco lugubre ci fanno invece capire che spesso siamo prigionieri di convenzioni, e gli inglesi sanno bene quali di esse siano inutili. Finalmente anche in Italia si è compreso il valore turistico e culturale di alcuni cimiteri. Nel 2019 centomila turisti hanno visitato il Cimitero Monumentale di Milano che oggi ha anche un sito internet dedicato. Si tratta di un esempio di arte contemporanea che di certo vale la pena di visitare. 140 passeggiate tematiche condotte da un personale che non si qualifica come guida ma come personale narrante. Il concetto di interpretazione sta lentamente facendosi strada. Napoli. il sense of humor inglese, quello che spinse i parenti di John Yeast (in italiano Giovanni Lievito) a scrivere come epitaffio sulla sua tomba “scusate se non mi alzo”, poco può al confronto di un bar con terrazza che sovrasta i viali del cimitero di Poggioreale. Il bar si chiama “Paradiso”. Il Cimitero Monumentale di Napoli accoglie le tombe di ben sessanta personaggi illustri. Lo stato in cui versa non è minimamente paragonabile a quello dei cimiteri inglesi e neanche a quello milanese. Eppure il guadagno ricavabile dalle visite turistiche sarebbe garante dell’autonomia economica di tutte quelle tombe di qualità artistica e storica. Basta organizzarsi. Le tecniche dell’interpretazione servono proprio a questo. Senza ledere l’austerità dei luoghi ed osservando la necessaria rispettosa compostezza, il luogo potrebbe diventare oggetto di proficue visite turistiche. A quel punto anche le vicende d’illegalità come la vendita di tombe abbandonate, sullo stile della vendita della fontana di Trevi nel film TOTO’ Truffa, potrebbero trovare un ruolo nella narrazione per tenere vivo l’interesse dei turisti. Narratori e non guide, guide con funzioni e preparazione da narratori. Come sempre in questa città abbiamo un hardware che non è secondo a nessuno. Peccato però che nessuno voglia imparare a far funzionare il software.