Usa, la Fed è ottimista sulla ripresa dell’economia

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Il Beige Book, il rapporto sullo stato di salute dell’economia americana, che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane, indica un crescente ottimismo della banca centrale statunitense per l’economia a stelle e strisce. L’attività economica americana si è espansa da “modesto” a “moderato” tra la metà di maggio e la fine di giugno, si legge nel rapporto, frutto dell’analisi condotta nei 12 distretti in cui opera la banca centrale americana. Il documento sarà utilizzato nella prossima riunione della Fed in calendario il 28 e 29 luglio. In quell’occasione il governatore Janet Yellen non terrà una conferenza stampa dopo il meeting. Il governatore della Fed, ha già rotto gli indugi, ieri, davanti alla Commissione Finanze della Camera precisando che la tempistica dell’exit strategy non è stata ancora definita, ma ha ribadito che il primo rialzo dei tassi avverrà entro quest’anno. Nel Beige Book, la Fed ha citato l’aumento delle vendite di auto in quasi tutti i distretti, l’apprezzamento dei prezzi delle case e le spese dei consumatori in molte regioni. Per l’istituto centrale, la pressione sui salari è “modesta” e i livelli di occupazione sono “cresciuti” o sono rimasti “stabili” in molti settori.

Borse asiatiche

Mercati asiatici in rialzo dopo il via libera dal Parlamento greco al piano di salvataggio e con le dichiarazioni della chairwoman della Federal Reserve Janet Yellen sull’incremento dei tassi d’interesse “a un certo punto quest’anno” che non hanno fatto sentire particolarmente il loro impatto. “I commenti di Yellen non sono stati rilevanti e non hanno modificato la generalizzata percezione che la Fed entro l’anno rialzerà i tassi”, ha detto al Wall Street Journal Takuya Takahashi, strategist di Daiwa Securities. “Se il rialzo sarà limitato mentre i fondamentali dell’economia Usa continuano a migliorare, per i mercati sarà un fattore positivo”, ha aggiunto. Anche gli indici cinesi, Hong Kong compreso, che pure avevano aperto in declino di circa l’1% hanno virato in territorio positivo. Nelle materie prime, i corsi del greggio hanno recuperato terreno, dopo il declino di mercoledì legato all’accordo sul nucleare siglato con l’Iran che potrebbe generare un surplus sbloccando la produzione di Teheran, grazie a dati Usa che hanno evidenziato il calo delle riserve e la crescita della domanda di prodotti raffinati. Shanghai ha toccato un progresso dell’1,1% (1,4% il Csi300), mentre l’Msci dell’Asia-Pacific, Giappone escluso, era sostanzialmente invariato. Nel corso della seduta, in chiusura per Tokyo e Sydney, tutti i listini si sono attestati intorno a un progresso dello 0,60% (compreso anche il Sensex 30 indiano). Unica eccezione l’Hang Seng, che viaggia in bilico tra perdite e guadagni, poco sopra lo zero. A Sydney, l’S&P/ASX 200 è stato sostenuto soprattutto dai titoli finanziari (Westpac ha sfiorato un progresso del 2% e poco peggio ha fatto National Australia Bank), visto che per il settore il salvataggio di Atene è da considerarsi una buona notizia. Hanno tenuto anche i titoli delle commodity nonostante l’iniziale flessione. Anche Rio Tinto è rimasta in territorio positivo nonostante una trimestrale a due facce: bene in minerale di ferro e bauxite, male nel rame e taglio alle stime di produzione per l’intero esercizio. A Seoul anche il Kospi ha segnato un progresso intorno allo 0,70%. Performance allineata a quella degli altri listini asiatici anche per il Nikkei 225. A Tokyo i titoli finanziari hanno sostenuto l’indice, che ha visto comunque positive performance dal settore industriale. Toyota ha sfiorato un progresso del 2% ma, restando in ambito automotive, Nissan ha perso più dell’1% dopo che Associated Press ha scritto che per la casa automobilistica è in arrivo un recall di 270.000 veicoli a causa di problemi all’iniezione. Titoli petroliferi in frenata, così come diversi big dell’elettronica, con Panasonic e la solita Toshiba, afflitta da un costoso scandalo contabile, in declino di quasi il 2% nella seduta.

Borsa Usa

Su nuovi timori legati alla crisi della Grecia, in particolare per gli scontri in piazza in vista del voto al Parlamento di Atene sul piano di salvataggio, s’interrompe la striscia vincente di quattro sedute in crescita per Wall Street. E i principali indici, che pure avevano segnato guadagni nel corso della seduta (anche dopo che la chairwoman della Federal Reserve Janet Yellen aveva ribadito parlando davanti all’House Financial Services Committee del Congresso Usa di attendersi un incremento dei tassi d’interesse “a un certo punto quest’anno”), hanno chiuso la giornata in territorio negativo. Sul fronte macroeconomico, un paio di dati migliori delle attese hanno confermato la ripresa economica degli Usa: la produzione industriale è cresciuta in giugno dello 0,3% contro lo 0,2% atteso dagli economisti per una lettura invariata rispetto a maggio, mentre i prezzi alla produzione hanno segnato un incremento dello 0,4% contro lo 0,2% del consensus. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 3,41 punti, pari allo 0,02%, a quota 18.050,17. L’S&P 500 è arretrato di 1,55 punti, pari allo 0,07%, a 2.107,40. Il Nasdaq Composite ha segnato una flessione dello 0,12%, pari a 5,91 punti, a quota 5.098,94. Modesti declini che non hanno eroso particolarmente i recenti guadagni: il Dow da inizio luglio è in progresso del 2,4% mentre l’incremento è del 2,15% per l’S&P 500 (in giugno avevano perso rispettivamente il 2,2% e il 2,1%). L’energy ha perso l’1,6% nella peggiore performance tra i dieci maggiori sottoindici dell’S&P sul nuovo declino dei corsi del greggio per i timori che l’accordo sul nucleare siglato con l’Iran porti a un surplus di offerta di petrolio, sbloccando la produzione di Teheran. In positivo, invece, i titoli finanziari (il sottoindice ha guadagnato lo 0,7%), in scia ai risultati di Bank of America +3,21% che nel secondo trimestre ha più che raddoppiato gli utili, andando oltre le stime del consensus di Thomson Reuters sia per quanto riguarda i ricavi che, appunto, per gli utili. Rally anche per U.S. Bancorp +3,76% su una trimestrale sostanzialmente in linea con le attese. Sul fronte societario, migliore titolo del Dow è stato quello di Apple +0,96% sulla presentazione, primo upgrade in tre anni, della nuova versione dell’iPod Touch. I lettori mp3 sono in declino per la concorrenza di smartphone e tablet, ma Cupertino ci punta ancora dopo il recente lancio di Apple Music, la piattaforma di streaming musicale in abbonamento. Macy’s +7,91% ha spiccato il volo dopo che Jeff Smith, chief executive dell’hedge Starboard, ha dichiarato che il titolo del gruppo della grande distribuzione vale oltre 125 dollari (la seduta si è chiusa a quota 71 dollari). La biotech Usa Celgene +6,95% ha confermato nella seduta il rally in after market di martedì sull’annuncio dell’acquisizione di Receptos +11,05% in un deal del valore di 7,2 miliardi di dollari. Peggiore titolo del Dow è stato Chevron -1,37% che, come Exxon Mobil -0,42%, ha sofferto per l’ennesimo declino dei corsi del greggio. Male Yum! Brands -3,38% su una trimestrale sostanzialmente migliore delle attese per il colosso del fast-food (sue le catene Kentucky Fried Chicken, Pizza Hut e Taco Bell), ma appesantita dal declino del 10% delle vendite a perimetro costante in Cina.

Europa

In crescita ma senza euforia le Borse europee nei primi scambi con il Dax30 di Francoforte attualmente in progresso dello 0,60% e l’Ibex35 di Madrid dell’1,21%. Bene il Cac40 di Parigi che sale dello 0,91%. Poco sopra il riferimento la borsa di Londra con il Ftse100 che segna un +0,11%. Con 229 sì e 64 voti a sfavore delle proposte il governo greco di Alexis Tsipras è riuscito a fare approvare le misure pattuite nell’accordo raggiunto all’Euro Summit. Una vittoria che però ha creato una profonda spaccatura nel partito di Syriza. Tsipras aveva annunciato le proprie dimissioni qualora le riforme fossero state bocciate. Entro il 22 luglio il Parlamento di Atene dovrà approvare altre riforme e anche in caso di successo lo sblocco dei fondi ESM del fondo salvastati europeo dovrà passare al vaglio di diversi parlamenti del Vecchio Continente dove l’ok non è scontato. Performance positive per i titoli del settore auto dopo i dati ACEA sulle immatricolazioni in Europa a giugno, in progresso del 14,8% a/a

Italia

Il Ftse Mib segna +1,19%, il Ftse Italia All-Share +1,21%, il Ftse Italia Mid Cap +1,42%, il Ftse Italia Star +1,08%. Euro sui minimi da inizio giugno, appena sopra 1,09 contro dollaro, poco dopo l’apertura delle borse europee. Mercati obbligazionari stabili. Il rendimento del BTP decennale sale di 1 bp rispetto alla chiusura di ieri attestandosi al 2,01%, mentre quello del Bund cede 1 bp allo 0,78%. Lo spread sale a 123 bp. Ieri l’indice Ftse Mib ha archiviato la giornata con un rialzo dell’1,28% a 23.392 punti. Il mercato è stato sospinto dalle indicazioni positive arrivate dalla Cina, cresciuta più del previsto nel secondo trimestre dell’anno (+7% a/a rispetto al +6,8% atteso). Dagli Stati Uniti, invece, Janet Yellen ha ribadito che il primo rialzo dei tassi di interesse dovrebbe arrivare entro fine 2015. S Sul parterre milanese si sono mosse bene le banche con Bper (+2,94%) e Bpm (+2,37%) migliori performer di giornata. Il comparto ha beneficiato dell’ulteriore allentarsi delle tensioni sui mercati che a sua volta ha favorito l’ulteriore discesa del rendimento del decennale italiano, spintosi sotto la soglia del 2% (minimo a 1,985%) che non violava al ribasso da inizio giugno. In evidenza Luxottica (+3,14% a 63,95 euro) che ha aggiornato i propri massimi storici. Sotto i riflettori anche FCA con un guadagno del 3% a 13,61 euro. Il titolo del gruppo guidato da Sergio Marchionne è “top pick” di Credit Suisse nel settore auto del Vecchio continente grazie alla sua esposizione di mercato e al potenziale upside di Ferrari. Tra le small cap si segnala Aeroporto di Bologna (+5,04% a 6,25 euro) che martedì aveva debuttato a Piazza Affari con un balzo di oltre il 30%. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, Andrea Bonomi avrebbe sfruttato l’offerta pubblica di vendita (Opv) per entrare con una quota del 9,9% dello scalo bolognese con un investimento vicino ai 20 milioni di euro.


I dati macro attesi oggi

Giovedì 16 luglio 2015

10:00 ITA Bilancia commerciale (EU) mag;

10:00 ITA Bilancia commerciale (totale) mag;

11:00 EUR Bilancia commerciale dest. mag;

11:00 EUR Inflazione (finale) giu;

13:45 EUR Riunione BCE;

14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (BCE);

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare) lug;

16:00 USA Indice Philadelphia Fed lug;

20:30 USA Audizione semestrale Janet Yellen (pres. Fed) al Senato;

22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) mag.