Usa, anche un italiano tra i dieci paperoni della Sanità che si sono arricchiti di più dall’inizio della pandemia

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GUSTAVO DENEGRI DIASORIN

C’è anche un italiano tra i dieci miliardari della sanità che si sono arricchiti di più dall’inizio della pandemia di coronavirus: Lo rivela un articolo della rivista statunitense di economia Forbes che ha messo in fila i “paperoni del Covid-19”. Il primo in assoluto è il neo-miliardario Stéphane Bancel, ceo di Moderna, prima azienda a testare sugli esseri umani, il 16 marzo a Seattle, un vaccino per debellare il nuovo coronavirus. Il suo patrimonio netto in termini percentuali è quello crescito di più, 109% nelle ultime sette settimane. Ma anche l’italiano Gustavo Denegri si difende bene: è secondo con un aumento del 32%, che in termini assoluti equivalono a 1,1 miliardi di dollari. Guadagni che derivano dalla sua partecipazione del 45% nell’azienda biotecnologica italiana DiaSorin.
“Denegri – ricorda Forbes – si è formato come chimico e ora detiene una quota del 45% nella società biotecnologica italiana DiaSorin, ma non ha iniziato nel settore farmaceutico: la sua prima grande occasione è arrivata nel 1985, quando ha fuso il gruppo Pro-Ind, produttore di componenti per auto che aveva fondato negli anni ’70, con Piaggio, il produttore dell’iconico scooter Vespa. DiaSorin, che Denegri ha acquisito nel 2000, ha lanciato sia test diagnostici basati su tampone sia kit di analisi del sangue di anticorpi per Covid-19 – i suoi nuovi test anticorpali, lanciati ad aprile, vengono ora distribuiti a diversi governi regionali in Italia. DiaSorin ha stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Italia”.
Gli altri in lista sono Seo Jung-Jin (Celltrion), Alain Mérieux (Biomériuex), Maja Oeri (Roche), Leonard Schleifer (Regeneron), George Yancopoulos (Regeneron), Thomas Struengmann e Andreas Struengmann (Biontech), Li Xiting (Mindray).