Porto di Napoli, l’allarme di Conateco

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Revisione, al ribasso, dei costi portuali e interventi di ammodernamento infrastrutturale. E’ quanto chiedono, attraverso una nota, le società Fuskos e Marinvest, azioniste di Conateco, all’Autorità Portuale di Napoli. Parlando a nome dei rispettivi gruppi di riferimento, Cosco e Msc, auspicano “un pronto e immediato intervento per eseguire il dragaggio dei fondali e il completamento della Darsena di Levante“. Interventi che, secondo quanto affermano i vertici di Conateco, “consentono di aumentare il tonnellaggio e portare a Napoli le navi di ultima generazione, contribuendo così a far uscire dalla crisi l’intero sistema marittimo locale“. Conateco è la principale società terminalista del principale porto campano. Intanto per lunedì 13 luglio è in programma uno sciopero dei dipendenti di Conateco, che si fermano per 24 ore in segno di protesta contro la procedura di licenziamento a carico di 101 delle 360 unità in organico. Dall’Autorità Portuale, però, giungono dati tutt’altro che allarmanti. Nel primo semestre del 2015 le tre principali aziende terminaliste del porto di Napoli, Conateco, Flavio Gioia e Soteco, registrano un aumento del 10,9 per cento della movimentazione di container rispetto allo stesso periodo del 2014. Conateco e Soteco sono al centro di un contenzioso con l’Authority portuale napoletana che di recente ha inviato loro dei decreti ingiuntivi per il recupero di canoni demaniali non pagati.