Acquacoltura, allarme: Vendite giù del 70% in due mesi

126

“Occorre incentivare il consumo del prodotto fresco italiano, di qualità e salubrità eccellenti” La quarantena, con la chiusura delle attività di ristorazione, ha determinato una contrazione delle vendite dell’acquacoltura senza precedenti: il 70% in due mesi.“Abbiamo calcolato una perdita secca di 500.000 euro al giorno. I conti sono presto fatti: il canale HoReCa, che detiene circa il 35% del mercato, è stato totalmente azzerato, così come le attività della pesca sportiva, cui corrisponde il 15%. Le esportazioni (un altro 20%) sono fortemente ridotte”. E’ questo l’allarme lanciato dal presidente dell’Associazione piscicoltori italiani Pier Antonio Salvador.In Italia – ricorda l’Api – gli allevamenti sono presenti su tutto il territorio. Quelli di trote sono concentrati nel Nord e nelle regioni del Centro; Friuli, Veneto, Toscana, Liguria, Lazio, Sicilia e Puglia sono specializzate nell’allevamento di spigole e orate.Per i molluschi spiccano Marche, Emilia Romagna, Liguria e Campania, mentre la Sardegna è specializzata nell’allevamento di ostriche. Piemonte e Lombardia e Veneto per il caviale, di cui siamo tra i maggiori produttori al mondo.