Pmi italiane soffocate dalla burocrazia: per 2 su 10 è la principale zavorra

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L’iniziativa privata e’ soffocata dalla burocrazia e dall’eccesso di regole: procedure, adempimenti e carico fiscale zavorrano la ripresa. Con il rischio del prevalere di uno statalismo autoreferenziale. E’ quanto sottolinea il Censis nel terzo dei quattro incontri del tradizionale appuntamento di riflessione di giugno “Un mese di sociale”, dedicato quest’anno al tema “Rivedere i fondamentali della societa’ italiana”. Dovendo scegliere tra 15 fattori che ostacolano lo sviluppo delle imprese, il 19,9% degli imprenditori italiani colloca al primo posto la burocrazia statale inefficiente come principale zavorra per chi vuole avviare un’attivita’ economica, si legge in una nota. Si tratta di una percentuale molto piu’ alta rispetto agli altri grandi Paesi europei: l’8,5% nel Regno Unito, l’8,9% in Germania, il 10,3% in Francia. Al secondo posto gli imprenditori italiani citano l’eccessivo carico fiscale (18,7%), molto piu’ dei loro colleghi tedeschi (10,9%), inglesi (12,8%), spagnoli (12,8%). Gli effetti del cattivo funzionamento della macchina pubblica sono evidenti se si guarda la nostra capacita’ di spendere i fondi europei della programmazione 2007-2013. A un anno dal termine ultimo, la spesa certificata e’ di 33 miliardi di euro, ovvero il 71% di quanto programmato. Questo significa che bisognerebbe spendere entro l’anno i residui 13,6 miliardi di euro, oltre 10 miliardi dei quali riguardano le regioni meridionali.