Ubi Banca prevede l’uscita di circa 2.030 dipendenti nell’arco del piano industriale al 2022 presentato oggi. Il numero include circa 300 risorse su cui c’è già stato un accordo sindacale a gennaio 2020, il cui costo pari a 46,8 milioni netti è già stato incluso nei risultati dell’esercizio 2019.
Il piano prevede anche una razionalizzazione della rete distributiva: 175 filiali verranno chiuse in arco piano, le filiali fullcash saranno ridotte del 35% (le filiali cash-less e cash-light verranno a rappresentare il 40% della rete distributiva dall’attuale 18%). “A fine Piano risulteranno ristrutturate il 40% delle filiali (compreso il rinnovo delle dotazioni tecnologiche)” viene spiegato. Sul fronte del personale invece la banca prevede, oltre a “un parziale ricambio generazionale”, attività di formazione per i dipendenti “liberati dalla digitalizzazione dei processi”: “in arco, oltre a garantire Piano vengono liberate circa 4.390 risorse, di cui il 75% circa proveniente dalla trasformazione del modello di servizio nella rete territoriale (automazione, digitalizzazione e razionalizzazione della rete di sportelli); l’attività di re-skilling interesserà circa 2.360 risorse, che andranno a rafforzare i team del contact center (che passerà da 400 a 600 risorse nel 2022), della consulenza remota, delle linee di business specializzate, delle funzioni di controllo, ma che saranno anche formate per nuovi ruoli, quali ad esempio digital specialist e applications developer”, spiega la banca.