Crisi, Confcommercio: Timidi segnali di ripresa Ma famiglie e Pmi ancora arrancano

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Carlo SangalliCenni di risveglio dell’economia e dei consumi ci sono, ma sono ancora tante le famiglie e le imprese, soprattutto piccole imprese, che non vedono la ripresa. E’ la preoccupazione che esprime il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dell’assemblea annuale. “Oggi, finalmente, siamo davanti ai primi segnali di ripresa. Una ripresa effettiva, seppure timida. Oggi buoni segnali vengono dalla produzione industriale, che è in crescita negli ultimi mesi. E anche i consumi – ha affermato Sangalli – stanno dando cenni di risveglio. Dai nostri dati, la spesa reale delle famiglie è cresciuta, in aprile, di mezzo punto rispetto a marzo e dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Anche l’occupazione ha mostrato, finalmente, un significativo incremento in aprile“. Ma, “al di là delle statistiche, molte famiglie e imprese – ha osservato Sangalli – fanno ancora fatica a percepire la ripartenza dell’economia nella realtà quotidiana. Questa ripresa, insomma, è come un temporale di cui sentiamo i tuoni e vediamo i lampi, ma qui la pioggia – per molte imprese, per molte piccole imprese – non è arrivata. Abbiamo un Paese in un certo senso ‘sospeso‘”. “Negli ultimi sette anni – ha ricordato – abbiamo perso tutta l’occupazione creata nei precedenti otto. La povertà assoluta è cresciuta del 163% tra il 2006 e il 2013. La crisi ha ampliato il disagio sociale, il ceto medio, l'”asso nella manica” dei consumi, ha perso rapidamente peso. L’attuale moderata ripresa non lenisce queste ferite“. Per trasformarla in crescita non c’è alternativa: “bisogna ridurre le tasse e tagliare la spesa pubblica“.