Omicidio Mollicone, in corso l’udienza preliminare

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Cassino, 15 gen. (Adnkronos) – – dall’inviata Giorgia SodaroE’ in corso al Tribunale di Cassino l’udienza preliminare sull’, la giovane uccisa ad Arce nel 2001. Il gup dovrà esprimersi sui rinvii a giudizio per cinque persone. Si tratta del maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, della moglie Anna Maria, del figlio Marco e del maresciallo Vincenzo Quatrale, che sono accusati di concorso nell’omicidio. Quatrale, inoltre, è accusato di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine l’appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.

Al momento il gup si è ritirato in Camera di Consiglio per decidere sull’ammissibilità delle parti civili. “Sono state affrontate le questioni relative alle costituzioni di parte civile – ha spiegato l’avvocato Dario De Santis, legale del padre di Serena Mollicone uscendo dall’aula – Ci sono state eccezioni degli imputati circa l’ammissibilità di alcune delle costituzioni e il giudice si è ritirato in camera di consiglio decidere su queste eccezioni”. “Si tratta di decidere se e quali delle parti che hanno chiesto di costituirsi sono ammesse e potranno partecipare al seguito delle udienze preliminari – ha spiegato – Il grosso delle questioni si è incentrato da un lato sull’ammissibilità della costituzione dell’Arma dei carabinieri, dall’altro sull’ammissibilità di costituzione di parenti non strettissimi di Serena Mollicone come gli zii e dall’altro ancora di parenti di Tuzi”. “Tra le questioni sollevate dalla difesa degli imputati in particolare una riguarda la costituzione di parte civile dell’Arma dei Carabinieri nei confronti della moglie e del figlio di Mottola”, ha poi aggiunto l’avvocato.

In Aula questa mattina non era presente . “Io mi batterò ancora per Guglielmo affinché ci sia giustizia per Serena. Auspico che tutti quelli che hanno sostenuto questa battaglia fino ad oggi continuino a farlo”, ha detto l’avvocato Dario De Santis, legale del padre di Serena. “Guglielmo è in ospedale ancora in rianimazione in gravi condizioni, questo gli impedisce di essere presente nell’udienza relativa al procedimento penale per cui si è battuto con coraggio e tenacia”, ha aggiunto visibilmente commosso. “Partecipo evidentemente emotivamente a questa situazione – spiega De Santis – Un destino crudele si accanisce ancora contro Guglielmo, non viene meno la sua istanza di giustizia così grande e forte che è diventata emblematica e condivisa da innumerevoli persone”.

In Tribunale invece questa mattina ha fatto la sua comparsa Carmine Belli, il carrozziere che fu processato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere per il delitto della 18enne e che fu poi assolto nei tre gradi di giudizio. Il verdetto definitivo fu emesso dalla Cassazione nel 2006. “Sono qui per due motivi: per Guglielmo Mollicone e per chiedere giustizia per Serena”, ha detto arrivando al palazzo di Giustizia.

“Attendiamo il verdetto ma siamo sicuri di quello che succederà. Il fatto che Guglielmo Mollicone non è qui fisicamente si sente, per me era un sostegno, era il mio pilastro, però è come se ci fosse, io rappresento lui e i familiari, lui è qui con noi”, ha detto Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida l’11 aprile 2008. Il brigadiere Tuzi dichiarò di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno del 2001, versione che poi ritrattò e che riconfermò qualche giorno prima di morire. “C’è anche mio padre con le testimonianze che ha lasciato e le piccole cose che abbiamo trovato nei documenti”, aggiunge Maria Tuzi. Poi rispondendo alle domande dei giornalisti che le chiedevano un commento sulle affermazioni della difesa della famiglia Mottola su suo padre la figlia del brigadiere sottolinea: “I documenti parlano chiaro, noi li abbiamo letti bene e sappiamo cosa c’è scritto. Non mi preoccupa quello che è stato detto. Secondo me non sono stati letti bene i documenti”.

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