Paolucci: “A rischio 20mila posti lavoro e qualità servizi”

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Occorre che il Governo intervenga, al piu’ presto, sul piano finanziario triennale per il superamento delle Province e l’istituzione delle Citta’ Metropolitane. Cosi’ com’e’ impostato, il Occorre che il Governo intervenga, al piu’ presto, sul piano finanziario triennale per il superamento delle Province e l’istituzione delle Citta’ Metropolitane. Cosi’ com’e’ impostato, il riparto delle risorse non assicura il decollo dei nuovi soggetti intermedi, non garantisce la copertura di una serie di funzioni e servizi essenziali finora gestiti dalle Province – viabilita’, pianificazione territoriale, edilizia scolastica – e mette a rischio oltre 20mila posti di lavoro, di cui 3 mila solo in Campania”. Ad affermarlo e’ il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Massimo Paolucci. “Il taglio lineare crescente da qui al 2017, cosi’ come indicato dalla Legge di Stabilita’ di quest’anno, di 6 miliardi di euro e la contestuale riduzione del 50% del personale per le Province e del 30% per le nascenti Citta’ Metropolitane, senza reale una strategia e senza una concreta pianificazione per obiettivi rischia di portarci nella situazione paradossale che, pur risparmiando sul bilancio generale dello Stato, andiamo incontro ad una paralisi istituzionale – spiega – a minori servizi per i cittadini e a nuove difficolta’ finanziarie e di bilancio per i Comuni e gli enti locali. Una parte dei vecchi dipendenti delle Province rischiano, infatti, la messa in mobilita’ senza sbocco, mentre un’altra parte finiranno sui gia’ deboli bilanci dei Comuni e le Citta’ Metropolitane senza le dovute e necessarie risorse aggiuntive e senza un’adeguata riorganizzazione complessiva dei servizi. Risultato: si appesantiranno ancora di piu’ i bilanci degli enti locali, che funzioneranno sempre peggio“, spiega. “Per questo e’ opportuno che il Governo rivaluti tutta l’operazione. Ridurre le spese e migliorare i servizi tutelando i posti di lavoro e’ un’operazione necessaria e possibile, purche’ si elimini la logica dei tagli lineari“, conclude Paolucci.