Nanotecnologia dei resti scheletrici: Caserta forma i restauratori del futuro

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“E’ nata in Campania, nella provincia di Caserta, in località Torelle a San Potito Sannitico, la prima Scuola italiana di conservazione Nanotecnologica dei resti scheletrici. Un corso di alta formazione per gli scienziati e restauratori del futuro”. Ad annunciarlo è Sabrina Zuccalà, direttrice del Dipartimento di nanotecnologie di “4ward360” intervenuta oggi al Museo Archeologico di Napoli al “X Convegno nazionale sulla “Valorizzazione del Patrimonio Culturale”, organizzato da Aies, associazione italiana esperti scientifici. “Le nanotecnologie – prosegue Sabrina Zuccala’ – sono oggi un’opportunita’ unica per preservare i nostri importanti Beni culturali, ed offrire ai giovani occasioni di alta formazione per trovare nuove opportunita’ lavorative. Le Istituzioni Italiane attuali e lo stesso Premier Giuseppe Conte puntando sull’innovazione e sui giovani, hanno avviato pragmaticamente una serie di interventi finalizzati sia al sostegno delle ricerche in campo nanotecnologico sia ad un’immediata fruibilita’ per tutti”. Sabrina Zuccala’ insieme ad Antonio Della Valle, antropologo e odontologo forense, cooperatore con il Dipartimento di Medicina Legale dell’Universita’ di Pavia del prof. Antonio Osculati, sono stati i primi al mondo a testare i nanomateriali su alcuni reperti ossei e teschi risalenti a circa 280 anni fa, provenienti da alcuni scavi archeologici, in una necropoli nel comune di San Potito Sannitico