Cop 21, appello del Wwf a Napoli: Obiettivi vincolanti e più fondi per la Blue Economy

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I 22 Paesi del Mediterraneo insieme all’Unione Europea sono chiamati a stabilire obiettivi e traguardi chiari, condivisi e vincolanti per mettere in atto una Economia Blu Sostenibile che tuteli efficacemente il nostro mare e coinvolga le istituzioni locali, il mondo della ricerca e i settori economici. È questo l’appello del WWF in occasione della seconda giornata della Cop 21 della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo in corso a Napoli (Castel dell’Ovo), alla luce dei dati sullo stato di stato di salute precaria del Mare Nostrum: nel bacino che costituisce meno dell’1% dei mari mondiali, si concentra il 15% dei traffici marittimi globali di merci, mentre l’80% degli stock ittici esaminati sono sovrasfruttati e oltre il 40% delle coste (18.400 km su 46.000) risultano in qualche modo artificializzate. Oggi, martedi’ 3 Dicembre, il WWF ha contribuito ai lavori della COP21 con l’intervento di Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF Italia, al side event sul capitale naturale (dalle 9.00 alle 10.00), mentre Giuseppe Di Carlo, Direttore della WWF Mediterranean Marine Initiative interviene al side event sulle Aree Marine Protette (ore 13.00 – 15.00). Giuseppe Di Carlo ha riportato gli ultimi dati ufficiali elaborati dal WWF sullo stato di salute precaria in cui versano le risorse marine del Mediterraneo dopo decenni di eccessivo sfruttamento economico. Il nostro mare ha gia’ perso il 41% delle specie di mammiferi marini, il 34% della popolazione totale di pesci, e il 24% delle popolazioni di posidonia; mentre il 13% della specie di antozoi (che includono coralli e specie associate) sono a rischio di estinzione.