Finlandia, il nuovo ambasciatore d’Italia è Sergio Pagano

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In foto Sergio Pagano

Rotonda è la sede del Parco nazionale del Pollino ed è circondata da una natura incontaminata in cui ogni anno si celebra uno degli ancestrali riti arborei della Basilicata. Il piccolo paese incastonato nelle montagne vanta anche una importante tradizione culinaria che si è affermata con il riconoscimento del marchio Dop a due prodotti di punta: la Melanzana Rossa e il Fagiolo “poverello”, entrambi al centro di una rinomata sagra enogastronomica.Rotonda è inoltre sede del Museo Naturalistico e Zoologico della Valle del Mercure che al suo interno custodisce lo scheletro quasi completo di un Elephas antiquus (un mammifero che popolava il bacino del Mercure oltre 500.000 anni fa) e la mandibola incompleta di un Hippopotamus amphibius, rinvenuti nella Valle del Mercure.

Una volta in Basilicata, dunque, non si può prescindere da questa realtà e dalle infinite risorse ambientali e culturali e, in tal ambito, una nomina che sicuramente riempirà d’orgoglio la comunità rotondese e la stessa Basilicata e quella di Sergio Pagano, originario proprio di Rotonda, che è stato nominato Ambasciatore Italiano in Finlandia.

Figlio di Mario Pagano, noto medico a Rotonda e Laino Borgo deceduto da tempo, e Marianna De Lorenzo, morta invece lo scorso anno, nasce nel 1960 a Rotonda, dove nascono anche gli altri due fratelli Antonio, il maggiore, e Valerio e la sorella Giusy: quest’ultima sposata a sua volta con il rotondese Nico Sarubbi, medico presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma specializzato in anestesia e rianimazione. La vita e la carriera dell’Ambasciatore si sono svolte lontano dal borgo nel cuore del Parco del Pollino, dove tuttavia ha frequentato la scuola fino alla seconda elementare e dove, compatibilmente con le esigenze lavorative, è sempre ritornato.

Anche nella scorsa estate ha voluto trascorrere pochi giorni nel palazzo di famiglia in Corso Garibaldi, a dimostrazione di un legame con le sue radici che non è mai andato perduto. La scelta del Consiglio dei Ministri è caduta su un uomo la cui carriera diplomatica, iniziata nel 1991, è stata sempre in costante ascesa con incarichi di altissimo profilo presso sedi di fondamentale rilevanza strategica per il nostro Paese. Sergio Pagano si laurea in legge nel 1985; nel 1994 viene inviato a Bucarest con l’incarico di Secondo Segretario nel Settore Commerciale e, successivamente, di Primo Segretario di Legazione. Dalla Romania si trasferisce a Monaco di Baviera, dove è Console Aggiunto presso il Consolato Generale d’Italia. Quindi, nel 2006, è prima Consigliere d’Ambasciata in servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi (Responsabile per i settori Stampa e Politica Interna); e, poi sempre a Parigi, Primo Consigliere nel Settore Commerciale. Dopo la Francia arriva l’Austria con l’incarico di Primo Consigliere presso l’Ambasciata d’Italia a Vienna, accreditato in qualità di Ministro Consigliere. A Vienna è stato Vice Ambasciatore del Console Eugenio D’Auria, anch’egli lucano in quanto originario di Lauria. Dopo altri incarichi di spessore, come quello di Ministro Plenipotenzario, nel 2019 arriva la nomina quale Vice Direttore Generale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo presso la Farnesina. Quindi, ad ottobre, la chiamata per Helsinki dove sarà Ambasciatore d’Italia probabilmente a partire dai prossimi mesi di Febbraio o Marzo del 2020.

La Finlandia è un Paese dove l’Hi-tec la fa da padrona e, dopo Helsinki già da un anno si è fatta strada Slush, la fiera finlandese dedicata alla tecnologia, con luci fluorescenti, e migliaia di startup che presentano i loro prodotti e servizi. Terra di SuperCell, azienda che ha al suo attivo successi planetari come Clash Royale, e di Rovio, quella di Angry Birds. Più di tremila startup, 30 mila persone, investitori di tutto il mondo. Invece Helsinki è la sede della Nokia, un tempo dominatrice assoluta e oggi azienda che realizza reti per le telecomunicazioni con prospettive ben più modeste.

Ma dalle ceneri della Nokia, con migliaia di ingegneri ed esperti di software lasciati a casa che si sono dovuti reinventare, qui in dieci anni è nato un ecosistema di startup molto vivace”, come la Jolla, fra le poche aziende che ha tentato di offrire una alternativa credibile ad Android di Google e iOs di Apple prima di finire in mani russe.