Leonardo Company cresce in Cina con la compliance del Consolato

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Leonardo adesso è un grande marchio, forse il primo dopo la defezione di Fiat , fuori dai confini del Paese. Leonardo è competitività, tecnologia all’avanguardia e innovazione sempre aperta all’internazionalizzazione delle imprese e alla tecnologia globale che avanza sul Pianeta. Un grande marchio che significa una grande struttura fatta di Divisioni e Know-How a tutti i livelli, comprendendo l’esperienza di molte industrie aerospaziali che lavorano da anni in Italia e di tantissimi neo laureati che hanno tante idee da proporre, e la volontà e l’operatività di mettersi a disposizione per far crescere questo compartimento che trova applicazioni e sostanza in molti ambiti scientifici, dall’avionica all’astronautica, dai materiali innovativi all’elettronica, dall’infomatica avanzata alla sicurezza o cyber security che rappresenta la garanzia tecnologica del futuro.

L’Italia e la sua industria aerospaziale sono ora protagoniste alla seconda edizione della Sichuan International Aviation & Aerospace Exhibition, la principale fiera del settore aeronautico della Cina del sud ovest, che è incomiciata ieri a Deyang(Chengdu). La manifestazione, a cui l’Italia partecipa come Paese ospite d’onore, ospita oltre 250 aziende cinesi e straniere, che, su una superficie di oltre 35.000 mq espongono a un pubblico non solo di esperti oltre cento velivoli e le tecnologie d’avanguardia.Curato dal Consolato Generale d’Italia a Chongqing e da ItalianAerospace Network, il Padiglione Italia si estende su 500 mq e ospita 16 tra grandi, piccole e medie imprese italiane.

“Si tratta di aziende che hanno competenze di eccellenza, valorizzate anche dalla collaborazione con le grandi industrie nazionali, con i centri di ricerca e le università, e che, insieme alle altre imprese italiane del settore, hanno permesso al nostro comparto aeronautico l’acquisizione di posizioni di leadership nel mondo: il quarto posto in Europa ed il settimo a livello globale», ha ricordato il Vice Console d’Italia a Chongqing, Davide Castellani. Il Consolato Generale di Chongqing ha anche organizzato, in collaborazione con il Comitato Organizzatore della fiera e con il supporto del Dipartimento del Commercio della Città di Deyang, di Italian Aerospace Network e della società Aero7star, il China-Italy Aviation Industry Cooperation Summit.Un evento, svoltosi alla presenza di circa 50 rappresentanti di aziende cinesi, che ha approfondito le possibili collaborazioni tra le aziende italiane e cinesi del settore aeronautico.

L’industria aerospaziale cinese è uno dei settori più giovani dell’economia cinese sebbene contenga i ritmi di crescita più elevati, con grande impatto sul resto dell’industria dei servizi: oltre 2 mila forme di tecnologia spaziale sono state impiegate nei settore delle telecomunicazioni, del tessile, dell’industria petrolifera, dei trasporti, della medicina e in agricoltura, grazie ai programmi spaziali avviati 25 anni fa. Parallelamente all’industria aerospaziale si sta sviluppando con grandi investimenti e ingenti risorse il business dell’aviazione civile, un secondo settore di grandi opportunità per l’industria italiana. Il governo cinese sta spendendo un budget di 150 miliardi di dollari per lo sviluppo del settore, da destinare alla costruzione di 500 nuovi aeroporti e più di 5 mila aerei, inclusi elicotteri e jet privati.

“In vista della liberalizzazione degli spazi aerei, assisteremo a un vero e proprio boom dell’aviazione civile per gli aerei di tipo business e commerciali sulle tratte medie”, aveva previsto tempo fa Plinio Innocenzi, addetto scientifico presso l’Ambasciata di Pechino- “I player italiani hanno un vantaggio competitivo importante perché sono riconosciuti come i migliori per competenze tecniche, design e qualità . Soprattutto nell’elicotteristica e componentistica, la Cina è ancora indietro rispetto ai paesi occidentali e le aziende italiane sono dei validi partner e un punto di riferimento in questi settori “. Così splende al sol levante la qualità del prodotto nostrano e si eleva ad assurgere garanzia per il futuro : Leonardo è l’azienda di punta del made in Italy, sia sul settore elicotteri che nelle tecnologie, a terra e in volo, per usi civili e militari. Da qualche mese ha intensificato le consegne di parti dei suoi elicotteri in Cina, che vengono poi assemblati in loco e utilizzati per uso civile, sia per i trasporti privati che per quelli legati alla sicurezza e alla sanità.

“Nei prossimi cinque anni saremo concentrati sull’aumentare la presenza in questo mercato strategico, non solo vendendo i velivoli ma garantendo supporto tecnico e addestramento “, ha spiegato a MF Milano Finanza Federico Seghesio, responsabile vendite in Cina della divisione elicotteri di Leonardo, guidata da Gian Piero Cutillo, al vertice della divisione strategica da settembre scorso.

L’obiettivo, in Cina, è vendere elicotteri per almeno il 10% del fatturato della divisione, 3,8 miliardi di euro nel 2018. Le premesse ci sono, a partire dalla conoscenza del mercato, dove finora Leonardo ha venduto oltre 200 macchine. In Cina il gruppo guidato da Alessandro Profumo è presente dalla fine degli anni 80 con un ufficio di rappresentanza a Pechino. La prima vendita di elicotteri risale al 1996. Dal 2004 ha lavorato in joint venture con Avic, Aviation industry corporation of China, conglomerata attiva nei settori difesa e aeronautica, fornendo dal 2008 elicotteri A 109 e A 139 alla polizia e alla televisione CCTV. L’operazione, 70 milioni di euro, era finalizzata a irrobustire la flotta degli elicotteri utilizzati durante le Olimpiadi cinesi del 2008.

Quell’anno è partita anche la fornitura Sky shuttle, con 5 Agusta Westland da 18 milioni di euro l’uno, per il servizio elishuttle tra Hong Kong e Macao. Ma il grosso business in Cina è l’elisoccorso. Gli elicotteri italiani sono impiegati da KingwingSino-US Intercontinental, che svolge la quasi totalità delle attività nel settore. Leonardo ha in corso con questa società contratti del valore di 120 milioni di euro per fornire 26 elicotteri che si aggiungeranno alle decine già in servizio: “La domanda di elicotteri ems, emergency medical service, sarà sostenuta dalla necessità di aggiornare le flotte esistenti e di creare partendo da zero, completi sistemi di elisoccorso “- aveva spiegato Seghesio, cn un calcolo preciso secondo il quale la flotta fornita da Leonardo sarebbe arrivata a 109 unità per un totale di 300 milioni di euro di forniture. Coì si intensificherebbe la presenza nei programmi di social rescue, soprattutto l’elisoccorso per i disastri in mare e la joint venture con Avic per il soccorso nel centro del Paese, come assicurato a livello manageriale. Con la rispondenza pianificatrice alle consegne concrete, Kingwing diventa tra i più grandi operatori civili al mondo di elicotteri Agusta. L’operazione elisoccorso è anche un banco di prova per entrare nel mercato mainland, vera chiave di volta del business, a partire dall’area di Shentzen, Zuhai e Guangdong.