Nasa in cerca di autori
un weekend “spaziale”

44

I grandi interrogativi contemporanei che attanagliano gli scienziati potrebbero essere risolti da studenti in erba, artisti, designer, semplici appassionati, comuni cittadini e, perché no, umanisti abituati I grandi interrogativi contemporanei che attanagliano gli scienziati potrebbero essere risolti da studenti in erba, artisti, designer, semplici appassionati, comuni cittadini e, perché no, umanisti abituati a manipolare parole e testi piuttosto che formule e cifre. È l’obiettivo dell’International Space Apps Challenge, evento promosso dalla Nasa in centinaia di città di tutto il mondo per reclutare curiosi e creativi che vogliano dire la propria (e magari offrire dritte risolutive) su questioni impellenti della scienza. L’appuntamento approda a Napoli, oggi e domani, sabato 11 e domenica 12 aprile, alla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base ed è organizzato dall’agenzia spaziale statunitense insieme al Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II, dall’Irea-Cnr e dal Consolato Generale Usa per il Sud. Più di venticinque le sfide in quattro categorie: Earth, Humanity, Robotics, Outer Space. Un hackaton lungo un weekend per proporre progetti che aiutino la Nasa a tagliare innovativi traguardi del futuro: si cercano idee inedite in maniera trasversale alle competenze. C’è “3-2-1 Liftoff: Launch that rocket!”, competizione che chiede di sviluppare un piano efficiente che contempli tutte le variabili incluse nelle decisioni da prendere durante un lancio spaziale; e c’è “Crop alert – Learning from the growers” che invita a sviluppare un’app web e per smartphone che aiuti i coltivatori a quantificare e a gestire la presenza di parassiti e malattie nei campi. E ancora, “Zero Gee Bee – Your friendly neighborhood drone” che spinge a realizzare un drone che possa sentirsi “a suo agio” su una stazione spaziale o “Neuromorphic studies of asteroid imagery” per concepire un meccanismo automatizzato per processare studi fotometrici degli asteroidi, utilizzando tecnologie neuromorfiche. “L’osservazione della Terra dallo spazio è un tema di ricerca per il quale il Cnr rappresenta una eccellenza scientifica a livello internazionale ed è una delle attività principali del nostro Istituto – spiega Riccardo Lanari, direttore dell’Irea -. Sono perciò estremamente soddisfatto che grazie all’impegno di nostri ricercatori sia stato possibile includere Napoli tra le sedi dell’International Space Apps Challenge 2015”. Tutti i dettagli dell’evento, quarta edizione nel mondo e prima a Napoli, sono disponibili su 2015.spaceappschallenge.org. “Accolgo con grande entusiasmo la notizia che Napoli quest’anno è tra le sedi dell’International Space Apps Challenge – commenta Colombia Barrosse, Console Generale USA per il Sud Italia -. Credo sia un’opportunità straordinaria per tanti esperti, ingegneri, studenti del Sud Italia, e soprattutto per tante donne, di interagire in team e sviluppare un proprio progetto su uno dei temi di maggiore rilevanza per il pianeta e per lo spazio, partecipando a una competizione globale di grande prestigio”.