Avellino, tavolo tecnico regionale per la nuova perimetrazione delle aree interne

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In foto Sonia Palmeri, assessore al Lavoro della Regione Campania

Si terrà domani, presso Palazzo Caracciolo, sede dell’Amministrazione provinciale di Avellino, la riunione di insediamento del tavolo tecnico per le Aree interne, istituito dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e presieduto dal consigliere delegato, Francesco Todisco. All’incontro prenderanno parte anche l’assessore regionale al Lavoro e Risorse umane Sonia Palmeri, nonché i rappresentanti dei territori interessati. Il primo dei punti all’ordine del giorno che verrà affrontato sarà quello relativo ad una nuova perimetrazione delle Aree Interne della Campania, con il recupero di un gap storico determinato che finora aveva escluso l’area della provincia di Caserta ed in particolare i territori dell’alto Casertano. “E’ necessario ed improcrastinabile – ha sottolineato Palmeri – che questa amministrazione regionale restituisca, finalmente, a tutti i territori regionali la giusta dignità territoriale. Chiederò, quindi, che sia immediatamente modificata la determinazione adottata con delibera di giunta regionale n. 600 del 2014, che individuò nei territori dei comuni appartenenti alle aree interne del Cilento, del Vallo Di Diano, dell’Alta Irpinia e dell’Area Tammaro – Titerno, le uniche zone della Regione Campania da inserire nei progetti sperimentali connessi alla programmazione europea”.
“Non è possibile – ha aggiunto l’assessore al Lavoro Palmieri – che i Comuni appartenenti ai territori dell’Alto Casertano non siano stati inseriti in queste sperimentazioni progettuali. Ora che ci apprestiamo all’avvio della nuova programmazione 2021-2017 bisogna assolutamente ridefinire le aree progettuali candidabili e destinatarie degli interventi strategici, includendo subito anche questi territori ingiustamente esclusi”. “L’obiettivo primario – ha concluso l’assessore – è realizzare una nuova attenzione allo sviluppo delle aree interne che sono aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), ricche di importanti risorse ambientali e culturali, nelle quali vive circa un quarto della popolazione italiana. Più investimenti vuol dire maggiori occasioni di sviluppo e maggiore occupazione e benessere”.