Concorrenza all’estero
Una rete per investire

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Quattro imprese conserviere campane uniscono le forze, e gli investimenti, per contrastare in maniera efficace la concorrenza straniera e mantenere una posizione competitiva sui mercati di riferimento. Oltre ai soldi degli Quattro imprese conserviere campane uniscono le forze, e gli investimenti, per contrastare in maniera efficace la concorrenza straniera e mantenere una posizione competitiva sui mercati di riferimento. Oltre ai soldi degli imprenditori, tre salernitani e un napoletano, in questo piano di rafforzamento c’è l’intervento, seppure marginale e non determinante, del Governo che attraverso Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, mette 9,9 milioni di euro. Nel complesso l’impegno finanziario ammonta a 20 milioni e 100mila euro. Una cifra considerevole che, nello specifico, viene utilizzata per ampliare i reparti di lavorazione e confezionamento delle aziende interessate. Il motivo? Sostenere una domanda che si fa crescente e assicurare volumi maggiori in un tempo ridotto rispetto al passato. Un esempio importante, in tal senso, arriva dalla società capofila del progetto, La Regina di San Marzano. L’azienda che fa capo alla famiglia Romano e ha sede a Scafati (Salerno) negli ultimi anni entra con notevole profitto nei mercati di Canada e Stati Uniti d’America. Da lì, negli ultimi tempi, giungono sollecitazioni circa l’esigenza di rafforzare la produzione per stare dietro alle richieste delle aziende di distribuzione che si occupano, sul posto, di vendere il prodotto. La Regina decide così di investire 10 milioni di euro di capitali propri e ottiene, a supporto, 4 milioni da Invitalia. “Quando si parla di confezionamento – fa notare una fonte dell’azienda – si allude anche al discorso relativo alle informazioni contenute in etichetta, che sui mercati esteri sono determinanti per far comprendere l’originalità del prodotto al consumatore”. Punta invece a rafforzarsi oltre Oceano la Sica di Pagani (Salerno), azienda che investe 6,4 milioni nel piano di rafforzamento e ottiene 3,1 milioni da Invitalia. Attualmente la società dell’imprenditore Silvestro Oliva vende il 60 per cento del prodotto sul mercato nazionale, il 20 per cento in Inghilterra, l’8 per cento in altri Paesi europei, il 7 per cento in Germania e il 5 per cento solo nel resto del mondo. Lavora per vincere la concorrenza all’estero anche laDi Leo di Castel San Giorgio (Salerno), 1,7 milioni di euro di capitali propri investiti, mentre la Marotta di Sant’Antonio Abate si concentra su un percorso di miglioramento tecnologico della produzione per ridurre l’utilizzo di acqua e eliminare qualsiasi forma di impatto ambientale.