Whirlpool Napoli chiude fino al 20 settembre: domani vertice alla Regione. La Uilm: Intervenga il ministro

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In foto la sede napoletana di Whirlpool presidiata dai sindacati

Nuovo stop per il sito Whirlpool di Napoli. Da oggi fino al 20 settembre, infatti, a causa di una “contrazione dei volumi produttivi”, si rende necessaria la collocazione in solidarietà dei circa 450 lavoratori dello stabilimento di via Argine. A riportare il contenuto di un sms arrivato sabato scorso dalla multinazionale americana, alla vigilia dell’incontro di domani al Mise, è il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco.
Intanto Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania e Ciro Cierro, responsabile di settore annunciano, per domani, un incontro con la delegazione di Whirlpool in Regione, alla presenza dell’assessore Marchiello. “Un incontro – spiegano – che nasce dalla necessità di protestare contro la decisione aziendale di sospendere l’attività produttiva per una settimana, ulteriore provocazione in concomitanza con l’incontro ministeriale, che si terrà domani alle 15.00. Circa 150 lavoratori, in rappresentanza dei 300 rimasti in presidio presso lo stabilimento di Via Argine, hanno chiesto e ottenuto il sostegno da parte della giunta regionale, che farà la sua parte sostenendo le ragioni dal sindacato: gli accordi vanno rispettati, no al disimpegno di Whirlpool da Napoli, nessuna fuga in avanti”. “Il tavolo di domani – precisano – deve mettere al centro dell’azione di governo le priorità Sud, sviluppo e industria che in questo momento assumono il nome di Whirlpool Napoli, ridando dignità agli accordi ministeriali. Domattina alle 9.30 le strutture sindacali terranno un assemblea con i lavoratori prima della partenza della delegazione di 200 lavoratori che con 4 pullman raggiungerà la sede romana per presenziare all’incontro ministeriale”.
“La situazione sulla vertenza Whirlpool si va facendo via via più grave: per questo non solo è necessario che il neo ministro allo sviluppo Patuanelli prenda in mano la situazione e trasformi l’incontro tecnico previsto al Mise domani in un tavolo ‘politico’ ma anche che il governo sostenga con norme vere il rilancio del sito di Napoli. Il tempo sta per scadere”. È il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco a sollecitare così, alla vigilia del tavolo di confronto che si terrà di domani al Mise, un cambio di passo nella gestione della vertenza Whirlpool anche alla luce della decisione di sabato scorso con cui la multinazionale americana ha di fatto chiuso per 5 giorni, fino al 20 settembre, causa una contrazione dei volumi produttivi, lo stabilimento di via Argine e messo in solidarietà i lavoratori. “Il Mise ha convocato solo un tavolo tecnico che però al momento non ha più senso visto che abbiamo davanti a noi una azienda che non fa più mistero dlel’intenzione di voler vendere il sito di Napoli. Anzi, è tornata di fatto a proporla a mezza stampa preannunciando dichiarazioni importanti. Per questo serve un tavolo istituzionale, con la presenza della regione, degli enti locali e dei sindacati anche confederali “, prosegue Ficco, conversando con l’Adnkronos, e contestando la convocazione in formato ridotto delle rappresentanze al tavolo. “Credo che la gravità della vertenza meriti la partecipazione del neo ministro Patuanelli”, dice ancora puntando il dito contro gli interventi che il governo ha fino ad oggi profilato. “Di Maio aveva promesso di penalizzare Whirlpool se avesse chiuso il sito di Napoli o di aiutarla se lo avesse rilanciato: ma nessuna delle due soluzione è stata tradotta in una norma adeguata alla situazione. La prima non è mai partita; la seconda, invece, quella introdotta con il Dl imprese, è del tutto insufficiente. Non solo i fondi eventualmente erogabili sono al di sotto del necessario ma non vi è traccia della decontribuzione stile Electolux che avevamo chiesto per sostenere l’occupazione”, aggiunge. E ammonisce: “Il tempo sta per scadere. E la dimostrazione sta nell’annuncio che per domani sono attese dichiarazioni importanti. Il governo perciò faccia sul serio ora o il rischio è di arrivare tardi”.