Residenze dell’arte dalla Campania al parco del Pollino, Giuseppe Leone presenta il progetto a Rotonda

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di Azzurra Immediato

“Attraverso il processo di ‘residenze artistiche’  l’arte diventa strumento in grado di raccogliere, immagazzinare, comprendere e valorizzare i diversi dati del territorio, fondando autentiche azioni di marketing  sulla conoscenza puntuale e corretta del patrimonio culturale. In tal modo si costruiscono modelli in grado di apportare vantaggi competitivi in termini di offerta turistica e di valorizzazione delle aree interne. È grazie all’Arte ed alla Cultura, sono sempre più convinto, che si possa far ripartire luoghi meno noti ma non per questo meno ricchi di tradizioni, storie e che, grazie alla fusione con il contemporaneo possono proporsi valevolmente su scala nazionale ed internazionale”.
Con queste parole, Giuseppe Leone, ha tentato di definire la propria idea di ‘residenza artistica’ intesa come volano culturale a difesa ed a valorizzazione dei territori, delle loro peculiarità che, tuttavia, necessitano di una spinta che possa permettere a luoghi straordinari del nostro Paese di emergere da assopite realtà, frutto, spesso, di cattiva gestione delle risorse. Un processo che Leone sta cercando di rivoluzionare, come hanno ben compreso la Regione Basilicata, il Parco Nazionale del Pollino, il Comune di Rotonda ed il sindaco Rocco Bruno, il Comune di San Fele ed il sindaco Daniele Sperduto, il coordinatore della Rete Antenna Pon Regione Puglia e Basilicata Michele Lastilla, il vicepresidente Euro Idees Roma-Bruxelles Emanuele Daluiso e gli assessori regionali della Basilicata alle Attività produttive e all’Agricoltura, Francesco Cupparo e Francesco Fanelli. Il loro impegno si è realizzato nel convegno tenutosi a Rotonda lo scorso 30 agosto, ove i temi di sviluppo delle aree interessate anche grazie ad azioni che mirino a promuovere il territorio attraverso agricoltura, turismo e cultura ed arte, sono stati i temi toccati dai presenti e dove a veicolare il concept ed il format di ‘residenza artistica’ sono stati invitati Giuseppe Leone e Mario Esposito, nelle vesti di direttore artistico e presidente del “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.
La relazione finale ha evidenziato la volontà di sviluppi programmatici futuri, volti a fare delle ‘residenze artistiche’ ciò che Leone ha evidenziato essere una interessante modalità di “sviluppo del territorio e volano di un economia legata ad esso, legata alla enogastronomia e alla promozione di prodotti del luogo, alla valorizzazione del paesaggio come contenitore da riempire di contenuti artistici e culturali anche legati all’antropologia locale, mediante la creazione di piccoli poli museali” ed ancora mediante il “recupero e rivalutazione di monumenti e luoghi storici.” Leone, ha portato con sé le esperienze di Sorrento e di VinArte a Guardia Sanframondi (Bn) ponendo l’accento sul fatto che “il successo delle residenze artistiche è dovuto ad una scelta precisa e professionale di un nome, dunque, di uno o più artisti, di caratura nazionale ed internazionale che, valorizzando attraverso la propria arte e la propria immagine il territorio, offre ad esso anche una visibilità mediatica, altrimenti insperata e promuovendo, anzi dando forza e senso, al concetto per il quale la Cultura e l’Arte possono tornare ad essere, nella nostra splendida Italia, il punto di avvio di una vera, profonda e sentita rinascita.”
L’occasione per scoprire tale sinergia si presenterà nel 2020, in occasione del festival ‘Il Bianco e La Rossa’ di Rotonda (Pz) ove protagonisti assoluti sono due prodotti dop del territorio, il fagiolo bianco e la melanzana rossa, unicità dalla storia antica locale e che già comprende l’importanza dell’innesto tra visioni ed identità plurime, riconosciute dallo Slow Food e non solo. Ancora una volta l’arte tesserà una trama con le eccellenze del territorio, in questo caso due cibi straordinari, proponendosi, insieme alla cultura, di essere cibo per il corpo ma anche per l’anima.
Leone sta portando avanti il concept di ‘residenza artistica’ già da tempo, come accaduto a Sorrento, ove insieme con Mario Esposito, ha scelto di ospitare il fotografo di Trinacria, di fama internazionale e suo omonimo, Giuseppe Leone, per una residenza nel golfo, culminata nel progetto ‘Grand Tour’, residenza e mostra sulle orme di quelli che furono i tours neoclassici in Campania e, qualche mese più tardi, l’operazione si è ripetuta nel Sannio, a Guardia Sanframondi (Bn) in occasione del festival VinArte, ove gli artisti persiani Vishka ed Amir Sabet Azar, hanno realizzato un laboratorio di pittura su vetro, tessendo un filo che potesse unire tradizioni iconografiche persiane con quelle prettamente occidentali.
In Italia, infatti, c’è da ammetterlo, il concetto di ‘residenza artistica’ sta tornando a diffondersi, molto spesso, però, solo grazie a realtà indipendenti e non istituzionalizzate che, proprio a partire da quei concetti evidenziati da Leone ed Esposito, tentano di dar visibilità a territori talvolta inesplorati, quasi fossero metafora stessa delle ricerche e delle poetiche degli artisti ospitati. La Basilicata, la antica terra di Lucania, ha scelto di puntare i propri sforzi in tale direzione, trovando nelle persone di Giuseppe Leone e Mario Esposito i giusti interlocutori, sognatori con i piedi per terra e la voglia di realizzare desideri per far sì che l’Italia torni ad essere il luogo reale delle fantasie del mondo.