Battipaglia, ordigno della seconda Guerra Mondiale: evacuazione per 36mila cittadini

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Foto di repertorio

“La miglior riuscita dell’operazione è legata ad una partecipazione attiva dei cittadini. I cittadini devono lasciare le case il prima possibile. Devono abbandonare l’area il prima possibile in modo tale che le operazioni di lavorazione della bomba possano iniziare quanto prima”. A dirlo il prefetto di Salerno Francesco Russo, a margine dell’incontro che si e’ tenuto stamane in Prefettura per definire le operazioni di bonifica che si terranno l’8 settembre e riguarderanno un ordigno della seconda guerra mondiale trovato a Battipaglia (Salerno). “Purtroppo l’ordigno bellico – ha spiegato il prefetto – non puo’ essere disinnescato ma ha bisogno di un lavoro estremamente delicato da parte del Genio di Caserta. Prima i cittadini abbandoneranno le proprie abitazioni e prima finiranno le operazioni e quindi il disagio dovuto a questa situazione”. Secondo il sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese “si tratta di un evento senza precedenti. Evacuare persone in un raggio di 1,6 chilometri richiede una forza estrema e la collaborazione di tutti. Oltre alla Protezione Civile, desidero ringraziare la Regione Campania che ha messo a disposizione 86mila euro, un comune come il nostro non avrebbe potuto dare altrimenti un’assistenza a tutte le persone che accederanno alle strutture che abbiamo previsto. Le scuole intanto rimarranno chiuse e riapriranno l’11 settembre. L’autostrada rimane chiusa. L’uscita e l’entrata a Battipaglia si chiude alle ore 5. Ci saranno ovviamente percorsi alternativi. Il questore ha assicurato 500 poliziotti che arriveranno a Battipaglia anche per il controllo delle aree”. Le operazioni saranno condotte dagli artificieri dell’esercito italiano – 21 reggimento guastatori di Caserta e avranno inizio quando sara’ completata l’evacuazione della popolazione e riguardera’ 36.000 cittadini. Per il colonnello Giuseppe Schiariti, comandante del 21 reggimento Guastatori di Caserta: “non si puo’ agire con la modalita’ classica, in questo caso non si potra’ ne’ togliere la spoletta ne’ muovere l’ordigno. Bisognera’ fare un’operazione che si svolgera’ in quattro fasi, la prima e’ quella di praticare un foro nel corpo della bomba, poi verra’ svuotata la bomba dall’esplosivo principale, questo esplosivo verra’ eliminato per via pirica. La quarta e ultima fase sara’ quella di brillamento della carica. Verranno impiegate circa quindici persone, di cui otto artificieri”.