Ricerca, bioingegneria italiana in Olanda studia i neuroni per cure su misura

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Studiare il passaggio di informazioni tra i neuroni, in particolare i ‘problemi di comunicazione’ alla base di alcune malattie neurologiche come l’epilessia, per aiutare i medici a trovare le cure giuste, a misura di singolo paziente. Utilizzando, per studiare l’enorme complessità del cervello, modelli semplici e comprensibili. E’ questo il lavoro di una giovane bioingegnera italiana, Monica Frega, ‘fuggita’ in Olanda all’università di Twente, un grande centro tecnologico dove la giovane scienziata insegue il suo sogno: “Creare un ponte tra RICERCA e clinica, usando ciò che riusciremo a scoprire per aiutare il medici a indirizzare le terapie per una medicina di precisione”. Lo spiega all’AdnKronos Salute la stessa ricercatrice che, oggi al Meeting di Rimini, ha raccontato il suo lavoro durante l’incontro ‘Modelli semplici per cervelli complessi’, introdotta da Sergio Martinoia, docente di Bioingegneria, Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei sistemi, università degli Studi di Genova, con il quale la scienziata collabora. “Ciò che faccio – prosegue Frega – è studiare come funzionano i neuroni”. Una sfida complessa, considerando che oggi il cervello resta ancora un organo molto misterioso. “Lo conosciamo ancora pochissimo – assicura la scienziata – Abbiamo centinaia di miliardi di neuroni che si connettono in una rete complessa attraverso miliardi di sinapsi. Quello che conosciamo è molto limitato. Cerchiamo di ‘leggere’ il funzionamento attraverso modelli come il connettoma del vermicello della frutta (C. elegans) che ha solo 302 neuroni”. Le tecnologie oggi sono molto avanzate, “ma ci permettono comunque di ricostruire una minima parte del cervello creando immagini statiche, mentre il cervello è in movimento”.