Solo 17% fumatori italiani informato su prodotti alternativi

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Roma, 20 ago. (AdnKronos Salute) – Solo il 17% dei fumatori italiani dichiara di avere informazioni adeguate sui prodotti senza fumo, contro l’87% (oltre 4 su 5) che concorda sulla necessità di maggiori e più trasparenti informazioni in materia. E’ uno dei risultati del rapporto ‘Unsmoke: Clearing the Way for Change’, diffuso oggi da Philip Morris International (Pmi) e basato sui risultati di un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca indipendente Povaddo, attraverso 16.099 interviste online rivolte a persone tra 21 e 74 anni in 13 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Danimarca, Germania, Hong Kong, Israele, Italia, Giappone, Messico, Russia, Regno Unito e Stati Uniti).

Se le scelte migliori restano sempre non iniziare o smettere del tutto di fumare sigarette e utilizzare qualsiasi altro prodotto a base di nicotina, la realtà – emerge dal sondaggio riportato in una nota – è che molte persone non lo fanno. Il sondaggio ha esplorato due temi chiave: la mancanza di informazioni disponibili su prodotti senza fumo e l’impatto del fumo sulle relazioni personali, rivelando alcune delle barriere che impediscono ai fumatori di considerare alternative senza fumo rispetto al fumo tradizionale.

Per quanto riguarda il pubblico italiano, il rapporto ha fotografato innanzitutto il desiderio di un maggiore impegno per rendere le sigarette un ricordo del passato: obiettivo condiviso da quasi 9 intervistati su 10, per i quali il Governo dovrebbe investire tempo e risorse nel cercare di ridurre l’incidenza del fumo. Tuttavia, l’88% degli italiani è convinto che regolazione e tassazione non saranno in grado, da sole, di risolvere il problema.

Tornando alla domanda di informazione in materia, dal sondaggio emerge che il 96% del pubblico italiano conosce la sigaretta elettronica, ma tre quarti dei fumatori (75%) affermano che prenderebbero più facilmente in considerazione il passaggio ad alternative tecnologiche – sigarette elettroniche o prodotti a tabacco riscaldato – se fosse più chiaro in che modo tali prodotti differiscono dalle sigarette. Centrale per una corretta informazione ai fumatori è anche la collaborazione tra aziende, istituzioni e mondo scientifico, ritenuta indispensabile dal 77% degli intervistati.

Lo studio esplora anche l’attitudine verso il fumo di fumatori e non fumatori, e il ruolo che il fumo svolge in ambito personale e sociale. Ad esempio, l’87% dei non fumatori italiani ha avuto divergenze con il proprio partner a causa del vizio del fumo di quest’ultimo, mentre quasi 9 non fumatori su 10 sono infastiditi dal fumo durante i pasti.

Sempre secondo lo studio, abbandonare l’utilizzo di sigarette e prodotti contenenti nicotina rimane la scelta migliore, ma rispetto al continuare a fumare, l’utilizzo di alternative senza fumo potrebbe migliorare la qualità delle relazioni personali. Infatti, gli ex-fumatori che sono passati definitivamente a prodotti senza fumo concordano sul fatto che tali prodotti hanno avuto un impatto positivo sulla loro vita: i pasti hanno un sapore migliore (84%), la loro vita sociale è migliorata (57%), e le loro relazioni con la famiglia e gli amici sono migliori (51%).

“Stiamo creando un movimento – #unsmoke – per contribuire a creare un mondo senza fumo”, ha dichiarato Marian Salzman, senior vice president global communications di Philip Morris International.

#Unsmokeyourworld è un’iniziativa di Pmi per promuovere un cambiamento nell’approccio delle politiche sul fumo. Il movimento #unsmoke ha l’obiettivo di riunire una comunità di persone in grado di accelerare questo cambiamento rafforzando il messaggio secondo cui non iniziare o smettere completamente di fumare sigarette e utilizzare qualsiasi prodotto a base nicotina sono la scelta migliore, diventando altresì ambasciatori del messaggio che, per i fumatori che altrimenti continuerebbero a fumare, ci sono valide alternative tra cui tra cui oggi è possibile scegliere.

“Attualmente vi è molta disinformazione sui prodotti senza fumo e questo crea confusione. E’ uno dei maggiori ostacoli che è necessario affrontare per costruire un mondo senza fumo”, ha dichiarato Jacek Olczak, chief operating officer di Pmi. “La realtà è che sono disponibili valide alternative per i fumatori adulti che non smettono di fumare. C’è un bisogno urgente di un dibattito globale – basato su ricerche e fatti scientifici – su queste alternative”, ha concluso.